Lubna Masih

LUBNA MASIH

Adolescente, martire 27 settembre 2010

LUBNA MASIHFamiglia cristiana del Pakistan. Il padre tassista lavorava sodo per pagare gli studi alla sua unica figlia quando il 27 settembre, alle 6.30 del mattino, la ragazza esce di casa per comprare il latte. Un gruppo di cinque giovani musulmani la rapisce e la violenta in un cimitero. Solo dopo alcune ore dei passanti chiamano la polizia che ne constaterà la morte.

Rapimenti e violenze sessuali contro cristiani e ragazze indù sono in crescita in Pakistan, spesso con l’obiettivo di conversioni e matrimoni forzati. La discriminazione sociale contro le minoranze religiose è diffusa, ne ha preso atto la “Commissione di Giustizia e Pace” della Conferenza Episcopale del Pakistan. In particolare, ci sono molti abusi contro le donne perpetrati da gruppi militanti islamici, ma anche dai membri della classe media e questo è ancora più preoccupante. Le chiese e le associazioni che difendono i diritti delle minoranze cristiane chiedono al governo di prendere seri provvedimenti per garantire la libertà e i diritti delle donne in Pakistan, ma ancora si vive nel terrore.

Ne è un esempio il caso di Lubna Masih, 12 anni, figlia di Saleem e Gudde Masih, famiglia cristiana di Dhoke Ellahi Buksh, un quartiere di Rawalpindi. Saleem Masih lavorava come tassista per pagare gli studi della sua unica figlia. Il 27 settembre, alle 6.30, la ragazza esce di casa per comprare il latte. Cinque giovani musulmani la fermarono costringendola a salire in macchina. La ragazza urlava ma nessuno cercò di aiutarla. L’hanno portata al cimitero di Dhoke Ellahi Buksh, dove si è consumato lo stupro e in fine l’omicidio. Il corpo è stato poi abbandonato e ritrovato dalla polizia, avvisata dopo poche ore da alcuni passanti. Era comunque tardi per poterla salvare.

famiglia cristiana in pakistanI genitori di Luba sotto shock e terrorizzati non vollero sporgere denuncia o rilasciare alcuna dichiarazione ufficiale. A noi può sembrare assurdo, ma in quell’atmosfera di terrore l’unica cosa che desideravano era andarsene e ricominciare altrove a vivere.

A denunciare il fatto alcune organizzazioni non governative e il gruppo degli avvocati cristiani, che si sono offerti di dare supporto alla famiglia, sperando di convincere i genitori a sporgere denuncia ed iniziare un procedimento legale. Secondo organi di informazione locale come Fides, “episodi di violenza e di abuso di ragazze cristiane sono parte della vita quotidiana. Quelli che fanno notizia sono solo la punta di un iceberg.Dietro l’omicidio ci può essere la minaccia, il rifiuto di una proposta di matrimonio da un musulmano, o l’intenzione di prendere la ragazza sulla via della schiavitù o della prostituzione. Famiglie cristiane, molto deboli a livello sociale, sono le principali vittime di questa violenza.

A Faisalabad, Kiran Nayyaz, una ragazza cattolica di 13 anni che lavorava come domestica nella casa di un ricco latifondista musulmano, fu violentata da Muhammad Javed, un giovane musulmano impiegato come tale nella stessa famiglia. Kiran rimase in stato di gravidanza sotto la protezione e l’assistenza della Chiesa Cattolica locale, ma anche in questo caso la denuncia formale contro lo stupratore fu presentata alle autorità, solo un anno dopo grazie alla “Commissione Giustizia e Pace” e la ” Commissione per le Donne “della diocesi di Faisalabad.

pakistanLe famiglie vengono traumatizzate e spaventate e si teme rappresaglie su tutta la comunità. Per questo i casi di violenza sono troppo comuni.

Secondo il Centro per l’Assistenza Legal Aid and Settlement (CLAAS), rapimenti e violenze sessuali contro cristiani e ragazze indù sono in crescita nel paese. Secondo l’Ong pakistana “Alleanza contro le molestie sessuali,” il 91% delle lavoratrici domestiche dicono di aver subito abusi o violenze sessuali. Secondo l’organizzazione, ogni anno, le lamentele sono numerose e spesso implica un sequestro, infatti vengono strappate alle famiglie cristiane e costrette a sposare ricchi uomini d’affari e a convertirsi all’islam.

Le chiese e le associazioni che difendono i diritti delle minoranze cristiane chiedono al governo di prendere seri provvedimenti per garantire la libertà e i diritti delle donne in Pakistan.

Fonte: https://lubpak.com/archives/25830