LETTURE DI LUNEDÌ
12 settembre 2016
XXIV Settimana del Tempo Ordinario – Anno II
SANTISSIMO NOME DI MARIA
“… di’ una parola e il mio servo sarà guarito. […]«Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!».…”
MADONNA DEL BOSCO
Maria Santissima ” ad Rupes”
MADONNA DEL LAURO
12 Settembre – Nell’VIII secolo un’anziana donna, conducendo al pascolo una mucca, fu attratta dal bagliore di una fiamma. Si avvicinò e vide una statua della Vergine ai piedi di un lauro e vicino una chioccia con dodici pulcini d’oro. In quel preciso luogo venne innalzata una chiesa dedicata a Santa Maria del Lauro e al SS. Salvatore.
San Guido di Anderlecht
Pellegrino ( ca. 1012) 12 settembre – Due secoli prima che il Poverello di Assisi celebrasse con tanto candore le sue nozze con Madonna Povertà, un altro santo, meno conosciuto, aveva avvertito il pericolo che il denaro fa correre alle anime, anche quando lo si riveste di nobili intenzioni, come il desiderio di soccorrere con l’elemosina gli indigenti. In “briciole di luce” la storia.
PREGHIERA DEL MATTINO
O Dio, che hai creato e governi l’universo, fa’ che sperimentiamo la potenza della Tua misericordia, per dedicarci con tutte le forze al Tuo servizio. Amen
PRIMA LETTURA
1Cor 11,17-26.33 – Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, non posso lodarvi, perché vi riunite insieme non per il meglio, ma per il peggio. Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte lo credo. È necessario infatti che sorgano fazioni tra voi, perché in mezzo a voi si manifestino quelli che hanno superato la prova. Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. Ciascuno infatti, quando siete a tavola, comincia a prendere il proprio pasto e così uno ha fame, l’altro è ubriaco. Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla Chiesa di Dio e umiliare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo! Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga. Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal.99
RIT: Annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato. Allora ho detto: «Ecco, io vengo. RIT
Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo».RIT
Ho annunciato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi: non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai. RIT
Esultino e gioiscano in te quelli che ti cercano; dicano sempre: «Il Signore è grande!» quelli che amano la tua salvezza. RIT
CANTO AL VANGELO
Alleluia, Alleluia.
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Alleluia.
VANGELO
Lc 7,1-10 – Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao. Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga». Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
COMMENTO
“Egli merita che tu gli faccia questa grazia”, dicono gli anziani. Il centurione dice invece: “Io non son degno”. C’è una grande differenza fra il merito, cioè il diritto che noi avremmo su Dio, e la povertà espressa dal centurione. Perché mi succede questo? Io chiedo, ma non ho risposta. L’elenco dei nostri tentativi di mercanteggiare con Dio potrebbe essere lungo. L’uomo, di fronte alla propria impotenza e alla propria miseria, si rivolge a Dio, nel quale vede realizzata la totalità dei propri bisogni, e, in un atteggiamento che è già molto bello, ma anche vicino in certo senso al paganesimo, l’uomo si consola pensando che Dio non possa fare a meno di rispondergli concedendogli tutto ciò di cui ha bisogno. Perciò l’uomo è sempre tentato di mercanteggiare con Dio. L’uomo pensa spontaneamente che la preghiera generi una sorta di “dovuto” da parte di Dio. Dio è Padre. Conosce i nostri bisogni e, poiché ha un cuore di padre, gli è gradito che noi li esprimiamo. Ma si aspetta da noi un atteggiamento filiale, fatto di fiducia assoluta. Un figlio aspetta tutto dal proprio padre. Un adolescente rivendica dei diritti, un adulto riconosce la propria nativa povertà di fronte a colui da cui dipende. Questa è la nostra situazione con Dio: “Io non son degno”, per poi sentirci rispondere: “Neanche in Israele ho trovato una fede così grande!”. Perché la fede non è esigenza da parte dell’uomo nei confronti di Dio. Essa è fiducia nella sua onnipotenza, capace di realizzare molto di più di quanto è espresso nei nostri desideri. “E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito”. (Fonte: LaChiesa.it)
PREGHIERA DELLA SERA
Signore, tu che ci insegni a pregare nella verità e nell’umiltà, rendici sinceri e umili, a Te graditi in tutte le nostre azioni. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen.