Santa Susanna di Roma

SANTA SUSANNA DI ROMA

martire (IV sec.) 11 agosto

susanna1Figlia del presbitero Gabinio, fratello del vescovo Gaio e cugino dell’imperatore Diocleziano, fu chiesta per sposa del figlio dell’imperatore, Massimiano ma essendosi rifiutata, fu condannata a morte e decapitata nella sua stessa casa.

Tutto ciò che si conosce di Susanna proviene da una breve nota nel Martirologio Geronimiano (molto antico e considerato sostanzialmente attendibile): “A Roma, alle “Due Case”, dietro le terme di Diocleziano, il giorno della nascita di S. Susanna“. Questo frammento diede lo spunto ad un interessante racconto ambientato nelle case di due fratelli, Gabinio e Caio, che racchiude un’ampia gamma di varianti pseudo storiche sul tema popolare della vergine che rifiuta il pretendente pagano.

Anche gli intrighi di corte e le peripezie raccontate sembrano reminiscenze di saghe orientali e non cristiane, dove prendono corpo una serie di conversioni alquanto inverosimili e fantasiose rinunce ai beni materiali, mostrando come i fattori più disparati contribuiscano a formare i racconti agiografici.

Si racconta che Susanna fosse la bellissima e studiosa figlia di un dotto presbitero, Gabinio, e nipote di papa S. Caio (22 apr), della cui vita e morte non si sa nulla di certo.

SusannaL’imperatore Diocleziano stava cercando una sposa per suo figlio Massimiano. Mandò uno zio di Susanna, Claudio, che ricopriva una carica a corte, ad informare Gabinio della volontà dell’Imperatore che Susanna divenisse sposa di Massimiano.

La giovane, però, si oppose, dichiarandosi sposa di Cristo e indisponibile ad ogni matrimonio terreno; quando lo zio si presentò per discuter della questione e cercare di convincerla, si avvicinò per baciarla in saluto ma ella si ritrasse.

Protestò che era solo un segno di affetto naturale, ma lei rispose: “Non mi importa se mi baci. È la tua bocca sudicia che non posso sopportare. È piena di idolatria“. “Come posso pulirla?“. domandò Claudio. “Pentiti e fatti battezzare” fu la risposta.

Claudio fu talmente impressionato dal rifiuto di Susanna ad un matrimonio così conveniente che chiese di venire istruito nella fede cristiana e si fece battezzare insieme a sua moglie Prepedigna e ai due figli. Poi liberò i suoi schiavi e diede i beni ai poveri. Non ricevendo più notizie a corte, Diocleziano mandò Massimo, fratello di Claudio e anch’egli dignitario imperiale, per cercare Susanna e avere informazioni sull’uomo, che pensava ammalato.

Massimo trovò il fratello effettivamente molto emaciato, ma a motivo delle penitenze cui si era sottoposta da cristiano, e Claudio gli comunicò la decisione di Susanna; insieme la andarono a trovare per poi discutere del problema con Gabinio e il pontefice, ma tutti e quattro i fratelli si ritrovarono d’accordo a non voler forzare la ragazza. Anche Massimo fu battezzato e diede i suoi beni ai poveri.

Quando Diocleziano venne a sapere del rifiuto di Susanna e della conversione dei suoi due sottoposti, si arrabbiò molto. Disse ad uno dei suoi favoriti, Giuliano, che portava un antico rancore verso la famiglia, di arrestarli e di fare di loro ciò che voleva. Giuliano ordinò che Claudio e Massimo fossero bruciati vivi e i loro corpi gettati in morte di santa susannaacqua. Susanna fu decapitata in casa e suo padre fu martirizzato.   

Serena, moglie dello stesso Imperatore, anch’ella cristiana, fece trasportare il corpo della nipote nelle catacombe di Santa Felicita, raccolse il sangue della martire e non soltanto lo conservò quale preziosa reliquia, ma suggerì agli altri cristiani la devozione verso questa Santa martire.

Papa Caio diede inizio al culto di santa Susanna all’alba del giorno successivo alla decapitazione, celebrando la Messa sul luogo del martirio.

Dal 595 a Roma vi è una chiesa a lei dedicata ed è Patrona Principale e Protettrice di Torre Santa Susanna, in provincia di Brindisi, nella diocesi di Oria, dove il culto alla Santa Vergine e Martire Susanna ha radici profonde e secolari, da collocare nel periodo in cui i soldati romani custodivano il Castello e le torri già esistenti in tale paese sin dal 294, anno della morte di S. Susanna, e per mantenere vivo il suo ricordo posero l’immagine della Santa in una torre e la stamparono in un affresco nell’antica Chiesa.

Il suo culto a Torre S. Susanna è, tuttora, forte e sentito, tanto da vantare un’antica Statua lignea in mezzo busto (più varie Reliquie), un’antica tela raffigurante la Vergine Maria Assunta tra i Santi Nicola e Susanna, custodite nella Chiesa Matrice, e un obelisco (Colonna di S. Susanna), collocato al centro del paese, alto circa 12 metri in tufo locale, mentre la Santa posta su di esso, è alta circa 2 metri e mezzo, in pietra leccese. Esso risale al 1837 per volere dei Torresi, in quanto erano scampati da una epidemia di colera che nei paesi limitrofi aveva decimato le popolazioni.

Fonti: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler;  http://www.santiebeati.it/dettaglio/65850https://it.wikipedia.org/wiki/Susanna_di_Roma