ANNA MARIA VASTA

ANNA MARIA VASTA

Adolescente (1975-1992) 29 marzo 

anna maria vastaUna ragazza gioiosa che nei suoi sogni vedeva la Madonna la quale, le dice di stare tranquilla perché l’aspetta. Fino all’ultimo ha continuato a ripetere a quanti le stavano vicino una parola con il sorriso sulle labbra: grazie.

Nata a Bra, in provincia di Cuneo, il 12 giugno del 1975. Il papà Francesco e la mamma Caterina avevano già due figli Giuseppe e Alberto, e l’arrivo di Anna Maria è una gioia per tutti, tanto che viene soprannominata “principessa”. Snella, occhi scuri e capelli castani che tutti ricordano essere simili a quelli di Maradona. Un’alunna brillante, intelligente, motivata e desiderosa d’apprendere, ma anche dolce, collaborativa, premurosa e gentile con tutti, compagni, bidelli,  insegnanti…Amava il mare, gli animali e la musica, di cui si manifestava sensibile esecutrice di melodie al pianoforte e al flauto dolce.

gruppo salesianiTerminate le medie si iscrive al liceo classico, dove pensa di coltivare il suo amore per la poesia. Tra “estate ragazzi” e campi scuola passa il suo tempo tra i Salesiani e le suore di Maria Ausiliatrice. Diventa catechista e partecipa alle “Giornate per gli adolescenti” sul tema “Giovani per i giovani”. Cerca sempre di rendersi utile e di aiutare tutti con un sorriso.

Era al secondo anno quando, in un giorno di primavera, durante il compito in classe di matematica, scoccò per lei l’ora del destino. Un mal di testa atrocissimo, una frenetica corsa in ambulanza, una TAC e una terribile diagnosi: “Cancro al cervello“.

Quella stessa notte Anna Maria entrò in coma. I genitori, i fratelli erano disperati e ognuno di loro si offrì, pregando la Madonna, come vittima sostitutiva al posto della ragazza: “Di cosa poteva mai essere colpevole quella giovane e candida anima di 16 giovane malata di cancroanni? Perché quel destino crudele era toccato proprio a lei, la più piccolina della famiglia?

Si decise di operare ugualmente, nonostante le speranze nulle, e Anna Maria entrò in sala operatoria alle 10 del mattino, uscendone alle 6 di sera. L’esame istologico fu un ultimo verdetto di sventura e il papà, con un gesto struggente, andò a ripescare nel bidone dei rifiuti i capelli splendidi della figlia.

Dopo un mese di rianimazione Annamaria si svegliò e le sue prime parole furono di preghiera: “Ave Maria….“Il suo letto di dolore, la sua cameretta divennero un luminoso punto di convergenza per moltissime persone. Chi si avvicinava a lei imparava, dalla sua semplicità e dalla sua forza d’animo, a vivere e ad apprezzare ciò che non avrebbe mai neppure immaginato. Anna Maria era serena , consapevole del suo male, non si lamentava mai ed era dolce e delicata con tutti.

large_preghieraMa il tumore cresceva e arrivava a premere contro la scatola cranica, procurandole dolori indicibili. Dovette subire altre operazioni per asportarne le parti eccedenti e con queste se ne andavano purtroppo anche centri vitali del cervello. Se anche fosse miracolosamente guarita, non avrebbe camminato mai più, né mosso il braccio sinistro…

Anna Maria, nonostante il dolore , le crisi epilettiche e la paralisi, era lucidissima e pregava ogni giorno, incredibilmente non per sé, ma per gli altri.

Nell’ultimo periodo si affida in modo particolare alla Madonna, la sogna, le dice di stare tranquilla e che l’aspetta. Prega il rosario e porta sempre con se il crocifisso che le regala suor Rosa, la quale un giorno le chiese un messaggio da pubblicare sul giornalino della parrocchia. Lei rispose che le piaceva moltissimo la preghiera di don Tonino Bello, iniziando così a recitarla con partecipazione interiore:

Don-Tonino-Bello

Don Tonino Bello

Voglio ringraziarti Signore per il dono della vita. Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati. A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che anche tu abbia un’ala soltanto. L’altra la tieni nascosta: forse per farmi capire che anche tu non vuoi volare senza di me. Per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo compagno di volo.

Il  29 marzo 1992, all’età di 17 anni, con il sorriso sulle labbra e la preghiera nel cuore, a 17 anni Anna Maria ci lasciò. Il funerale si svolse sotto la pioggia e, mentre venivano lanciati fiori bianchi e confetti nuziali, iniziarono a scendere grossi fiocchi di neve. Anche in Cielo gli Angeli sembravano piangere per lei.

Dal manifesto-annuncio, affisso per tutta la città, echeggiava il suo testamento spirituale: “Dammi , Signore, un’ala di riserva…”

Per maggiori informazioni: Maria Collino – Annamaria Vasta, un’ala per volare. Linee di una giovane vita – Ed. Elledici

Fontihttp://www.santiebeati.it/dettaglio/94390http://www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=125049

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