BEATO GIUSEPPE ALLAMANO

BEATO GIUSEPPE ALLAMANO

fondatore (1851-1926) 16 febbraio

allamanoGiuseppe Allamano è stato un presbitero italiano, fondatore delle congregazioni dei Missionari e delle Missionarie della Consolata. Ebbe san Giovanni Bosco come insegnante e san Giuseppe Cafasso per zio. Nel 1990 è stato proclamato beato da papa Giovanni Paolo II

Rimasto orfano di padre a neanche tre anni, figlio di una famiglia di agricoltori molto devoti. E’ concittadino di due santi: don Bosco, che l’ha avuto studente a Torino, e Giuseppe Cafasso, che è anche suo zio materno. Ordinato sacerdote in Torino a 22 anni, laureato in teologia a 23, direttore spirituale del seminario a 25, a 29 diventa rettore del santuario più caro ai torinesi (la “Consolata”) e del Convitto ecclesiastico per i neosacerdoti. Però il santuario è da riorganizzare e restaurare, il Convitto è in crisi gravissima. Con fatiche che non cesseranno mai, lui rivitalizza il santuario e fa rifiorire il Convitto, come quando vi insegnava il Cafasso.

Come il Cafasso, è un eccezionale formatore di caratteri, maestro di dottrina e di vita. Vede uscire dai seminari molti preti entusiasti di farsi missionari, ma ostacolati dalle diocesi, che danno volentieri alle missioni l’offerta, ma non gli uomini. E decide: i missionari se li farà lui. Fonderà un istituto apposito, ci ha già lavorato molto. Il suo progetto è apprezzato a Roma, ma poi ostacoli e contrattempi lo bloccano, per dieci anni. Pazientissimo, lui aspetta e lavora. Arriva poi il primo “sì” vescovile per il suo Istituto dei Missionari della Consolata nel 1901, e l’anno dopo parte per il Kenya la prima spedizione. Otto anni dopo nascono le Suore Missionarie della Consolata.

allamano1Lui sente però che sull’evangelizzazione bisogna scuotere l’intera Chiesa. E nel 1912, con l’adesione di altri capi di istituti missionari, denuncia a Pio X l’ignoranza dei fedeli sulla missione, per l’insensibilità diffusa nella gerarchia. Chiede al Papa di intervenire contro questo stato di cose e in particolare propone di istituire una giornata missionaria annuale, “con obbligo d’una predicazione intorno al dovere e ai modi di propagare la fede“. Declinano le forze di Pio X, scoppia la guerra nei BalcaniL’audace proposta cade.

Ma non per sempre: Pio XI Ratti realizzerà l’idea di Giuseppe Allamano, istituendo nel 1927 la Giornata missionaria mondiale. Lui è già morto, l’idea ha camminato. E altre cammineranno dopo, come i suoi missionari e missionarie (oltre duemila a fine XX secolo, in 25 Paesi di quattro Continenti). Da vivo, rimproverano a lui (e al suo preziosissimo vice, il teologo Giacomo Camisassa) di pensare troppo al lavoro “materiale”, di curare più l’insegnamento dei mestieri che le statistiche trionfali dei battesimi.

Lui è così, infatti: Vangelo e promozione umana, perseguiti con passione e con capacità.Fare bene il bene“: ecco un altro suo BEATO GIUSEPPE ALLAMANO2motto. I suoi li vuole esperti in scienze “profane”. E anche quest’idea camminerà fino al Vaticano II, che ai teologi dirà di “collaborare con gli uomini che eccellono in altre scienze, mettendo in comune le loro forze e i loro punti di vista” (Gaudium et spes). E lui, Giuseppe Allamano, che dal 7 ottobre 1990 sarà beato, ripete biblicamente ai suoi: “Il sacerdote ignorante è idolo di tristezza e di amarezza per l’ira di Dio e la desolazione del popolo“.

Per comprendere la profonda spiritualità missionaria di Giuseppe Allamano sono preziosi i suoi scritti.

« Prima santi poi missionari »

« Come Missionari poi, dovete essere non solo santi, ma santi in modo superlativo. Non bastano tutte le altre doti per fare un Missionario! Ci vuole santità, grande santità. I miracoli si ottengono non tanto con la scienza, quanto piuttosto con la santità »

« Ecco, o miei cari, la santità che io vorrei da voi: non miracoli ma far tutto bene. Farci santi nella via ordinaria. Il Signore, che BEATO GIUSEPPE ALLAMANO1ha ispirato questa fondazione, ne ha anche ispirate le pratiche, i mezzi per acquistare la perfezione e farci santi. Se Egli ci vorrà sollevare ad altre altezze, ci penserà Lui, noi non infastidiamoci.  Certa gente cerca sempre le cose grandi, straordinarie. Non è cercare Dio, perché Egli è tanto nelle cose grandi come nelle cose piccole; perciò bisogna star attenti a far tutto bene. I Santi sono santi non perché abbiano fatto del miracoli, ma perché bene omnia fecerunt.»

« Il bene fa poco rumore: il molto rumore fa poco bene. Il bene va fatto bene e senza rumore»

« Non dobbiamo semplicemente fare il bene: dobbiamo farlo con diligenza e nel miglior modo possibile. La pazienza va seminata dappertutto»

Fonti: http://www.santiebeati.it/dettaglio/41300https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Allamano