Serva di Dio Nuccia di Tolomeo

SERVA DI DIO NUCCIA DI TOLOMEO

(1936-1997) 24 gennaio

NUCCIA DI TOLOMEOSessant’anni vissuti in modo semplice e ordinario, segnati da una forzata immobilità dovuta ad una paralisi progressiva e deformante fin dalla nascita. Trova in Gesù Crocifisso le motivazioni per cantare la vita.

 

Gaetania Tolomeo, da tutti conosciuta come Nuccia, è nata il 19 aprile 1936 a Catanzaro Sala (il 19 è la data anagrafica, in realtà è nata il 10 aprile di venerdì santo), ed ha vissuto per 60 anni, fino alla morte avvenuta il 24/01/1997, una vita semplice, ordinaria, costretta a una forzata immobilità per una paralisi progressiva e deformante fin dalla nascita. E’ stata sempre su una poltroncina o a letto in tutto dipendente dagli altri.

013a nuccia  -CUNEO 15 maggio 1944Educata cristianamente, ha maturato la coscienza del suo stato in una visione di fede e ha trovato in Gesù Crocifisso le motivazioni per cantare la vita. Regalava a chi l’andava a visitare una testimonianza di coraggio, di fortezza e un sorriso, che trovava nell’amore di Dio la sola giustificazione. Al suo angelo custode aveva dato il nome Sorriso. E il sorriso era diventato per lei il modo di essere. Soprattutto negli ultimi tre anni della sua vita, alle tante persone che le  telefonavano  o  le  scrivevano  da  tutta Italia raccontandole le loro miserie, lei offriva un ascolto empatico, inviava il suo angelo Sorriso, assicurava la sua preghiera e l’offerta della sua sofferenza, e infine incoraggiava a riporre nei Cuori di Gesù e Maria tutta la loro speranza.

Nuccia ha fatto parte dell’associazione Azione cattolica e della Milizia delle anime riparatrici del Cuore di Gesù; era entusiasta inoltre del movimento ecclesiale Rinnovamento nello Spirito. Sacerdoti, suore Nuccia a Cuneo 8 anni con la massaggiatrice Giuseppinae laici impegnati nell’apostolato spesso andavano a trovarla. Aiutata e sostenuta da tali amici, nella sua diversa abilità, ha cercato di dare un senso alla sua vita. Viveva per gli altri, soprattutto per i sofferenti e i peccatori. “Voglio farli risorgere in Te, con il tuo amore. Voglio pregare molto e soffrire per tutti loro, perché sono sicura che, mentre io prego e soffro, Tu li guarisci e li liberi…”.

Pregava tanto, soprattutto col rosario che teneva permanentemente legato alla sua mano, con l’adorazione eucaristica, con la via crucis e la lettura della Parola di Dio.

Negli ultimi tre anni ha collaborato con Federico Quaglini, già conduttore di Radio Maria, nella trasmissione ‘Il fratello’ e nella rubrica ‘Beati gli ultimi’. I messaggi, che lei scriveva con cura e poi leggeva il sabato notte a Radio Maria, sono ancora oggi un vero tesoro di spiritualità e di mistica. Si rivolgeva a tutti, soprattutto ai fratelli reclusi, ai sofferenti nel corpo e nello spirito, alle prostitute, ai giovani delle discoteche, ai drogati, alle famiglie in difficoltà.

NUCCIA DI TOLOMEO2Il suo Testamento Spirituale è un vero vangelo di grazia.

“… La tua potenza d’amore, Signore, faccia di me un cantore della tua grazia, trasformi il mio lamento in gioia perenne: un inno alla vita, che vinca la morte e sia messaggio di speranza per molte anime tristi.

Il mio cuore esulta di gioia, se penso a Te, mio Dio. Ora è giunto il momento propizio per innalzarti la mia ultima preghiera, la più pura, quella della lode, ed invoco l’aiuto dello Spirito e di Maria Santissima per saperti lodare e ringraziare.

La mia ultima preghiera vuole essere un magnificat, un’esplosione d’amore e di gioia, per le meraviglie, che Tu, Signore, hai operato nella mia vita.

023c-nuccia-2-1964Questo canto gioioso sia anche per voi, miei buoni fratelli e sorelle, la vostra preghiera. Non piangete per la morte del corpo, ma per il peccato dell’umanità, e adoperatevi per la pace, attraverso la gioia e l’amore di Cristo Gesù.

Pregate e ringraziate il Signore, anche per me, perché Egli ha visitato la sua umile serva e l’ha trovata degna della sua grazia, della sua misericordia. Pregate così in memoria di me: Grazie, Signore, per il dono della vita, grazie, perché mi hai predestinato alla croce, unendomi a Cristo nel dolore e ai fratelli nel vincolo indissolubile dell’amore.

Grazie, Gesù, per aver trasformato il mio pianto in letizia, per esserti costituito mio buon cireneo, mio sposo e maestro, mio consolatore. Grazie per aver fatto di me il tuo corpo, la tua dimora, l’oggetto prezioso del tuo amore compassionevole, delle cure e dell’attenzione di tanti fratelli.

Grazie di tutto, Padre buono e misericordioso! Ti lodo, ti benedico e ti ringrazio per ogni gesto d’amore ricevuto, ma soprattutto per ogni privazione sofferta. Voglio ringraziarti in modo particolare per il dono dell’immobilità, che è stato per me una vera scuola di abbandono, di umiltà, di pazienza e di gratitudine, ed è stato per gli amici del mio Getsemani, esercizio di carità e di ogni altra virtù…”.

045a nuccia mamma e AnnalisaScrive la cugina Ida Chiefari nella biografia: “L’ansia evangelizzatrice di Nuccia era aumentata, era diventata ancora più forte, perché capiva che il Signore la usava come strumento per conquistare tanti fratelli a Cristo.Se non brucio d’amore, molti morranno di freddo!’, soleva dire. Nonostante le sue condizioni fisiche andavano sempre più peggiorando, neanche la sua sofferenza riusciva a frenare l’impeto della sua carità e il desiderio immenso di annunciare a tutti che Dio é amore misericordioso e compassionevole”.

[…]“Grazie, Infinita Carità, per avermi eletta vittima del tuo amore”.  Particolare non trascurabile: lei aveva frequentato solo fino alla quarta elementare. La profondità di certi concetti è legata al dono della sapienza da parte dello Spirito Santo.

La fama di santità di Nuccia e le sue opere sono state fatte oggetto di studio in più convegni diocesani su di lei, ad ognuno dei quali ha partecipato con attenzione e interesse Sua Ecc. l’Arcivescovo di Catanzaro-Squillace Mons. Antonio Ciliberti, il quale il 16 luglio 2009 ha avviato l’inchiesta canonica sulla sua vita, sulle sue virtù eroiche e sulla fama e sui segni di NUCCIA DI TOLOMEO3santità. Tale inchiesta si è conclusa solennemente il 24 gennaio 2010, giorno del 13° anniversario della morte della serva di Dio.  Dal 1 novembre 2010 i suoi resti mortali riposano nella cappella del Crocifisso della chiesa del Monte di Catanzaro e sono meta di tanti devoti, che trovano in lei un motivo di conforto e di speranza.

Leggendo le opere di Nuccia, soprattutto il suo testamento spirituale, si colgono le stesse emozioni che si avvertono leggendo la “Storia di un’anima” di Santa Teresa di Lisieux. Sia Nuccia che Santa Teresa hanno fatto dell’amore crocifisso e obbediente il cuore della loro spiritualità.[…]

Sono Nuccia, ho 60 anni, tutti trascorsi su un letto; il mio corpo è contorto, in tutto devo dipendere dagli altri, ma il mio spirito è rimasto giovane. Il segreto della mia giovinezza e della mia gioia di vivere è Gesù. Alleluia”!

Autore: Padre Pasquale Pitari, vice postulatore

Preghiera per chiedere a Dio grazie rosa e la glorificazione di Nuccia

036 nuccia- (1963)Santissima Trinità, Ti adoriamo e Ti ringraziamo per averci dato la tua serva fedele Nuccia Tolomeo, sorella nella fede e sublime esempio di vita e di virtù cristiane.

Attraverso lei, ci hai regalato il sorriso e la tenerezza del tuo cuore paterno e materno e hai riproposto la partecipazione alla croce di Gesù come l’unica pedagogia che, con la forza dello Spirito, redime, salva e vivifica.

Aggrappata alla corona del Rosario di Maria completò, amò e visse con gioia nella sua carne i patimenti della croce di Cristo, suo sposo, a favore della chiesa.

In lei hai operato meraviglie, chiamandola ad essere, in Gesù, vittima di amore per l’umanità sofferente. Sul suo esempio, fa che anche noi ci spendiamo totalmente per il bene dei fratelli.

Concedici, per sua intercessione, secondo la tua volontà, la grazia che imploriamo…, e fa che presto sia annoverata nel numero dei tuoi santi. Amen.

Per approfondire: www.nucciatolomeo.it

Fontehttp://www.santiebeati.it/dettaglio/95264