SAN BARTOLOMEO APOSTOLO

SAN BARTOLOMEO APOSTOLO

martire (I sec.) 24 agosto

san bartolomeo apostoloTra i dodici apostoli, forse il più misterioso, è quello del quale sappiamo meno, ma attorno alla sua figura si sono create molte leggende e miti popolari. Viene identificato come Natanaele solo nel Vangelo di Giovanni.

Bartolomeo, uno dei dodici apostoli, è menzionato solo nei Vangeli sinottici (Mc 3,18; Lc 6,14; Mt 10,3) e negli Atti (1,13). Probabilmente questo non era il suo nome proprio, visto che significa ” figlio di Tolomeo“. Non si hanno altre notizie sulla sua vita. Alcuni commentatori lo identificano con Natanaele (Gv 1,45-51; 21,12), originario dii Cana di Galilea, al quale Gesù aveva detto: “Ecco davvero un israelita in cui non c’è falsità“. La spiegazione è da ricercare nel fatto che, mentre Giovanni non menziona mai Bartolomeo tra gli apostoli, gli altri evangelisti non indicano mai il nome di Natanaele. Essi affiancano sempre Filippo e Bartolomeo, così come Giovanni dice che Filippo e Natanaele si recarono insieme da Gesù. Solo il numero degli apostoli, dodici, rimane costante.

Leggende e racconti popolari narrano che Bartolomeo predicò il Vangelo in India e poi in Armenia. Dopo aver operato diverse conversioni, venne scorticato vivo dai barbari, oppure decapitato ad Albanopolis (l’odierna Derbend, sulla costa occidentale del mar Caspio) secondo l’ordine di re Astyges. La storia dello scorticamento è stata quasi sicuramente tratta da quella di Marsia, scorticato da Apollo per gelosia.

san bartolomeo ap1Si dice anche che Bartolomeo abbia predicato in Mesopotamia, in Persia, in Egitto e altrove. All’inizio del IV secolo Eusebio fornisce le prime informazioni sull’ “India” veniva usato dagli scrittori latini e greci per indicare senza distinzioni l’Arabia, l’Etiopia, la Libia, il regno dei Parti e dei medi, e che Pantaneo probabilmente era arrivato in Etiopia o in Arabia Felice. Un’altra leggenda orientale narra che Bartolomeo incontrò Filippo (3 mag.) a Gerapoli in Frigia; da lì raggiunse Licaonia e S. Giovanni Crisostomo (13 set.) riferisce che l’apostolo insegnò a molte persone. La leggenda di san Bartolomeo è ricordata anche nel Giudizio Universale della Sistina: il santo mostra la pelle di cui lo hanno “svestito” gli aguzzini, e nei lineamenti del viso, deformati dalla sofferenza, Michelangelo ha voluto darci il proprio autoritratto.

san bartolomeo cappella sistina

Michelangelo – San Bartolomeo, Cappella Sistina

I viaggi delle presunte reliquie di San Bartolomeo sono ancora più incredibili di quelli che secondo le leggende compì da vivo. L’itinerario principale fu, a quanto pare, Lipari, nel 264,quando era vescovo sant’Agatone, fino a quando vennero parzialmente disperse dagli arabi nel IX secolo; nel 410 le spoglie vennero portate a Maypherkat, che a causa del gran numero di reliquie che il vescovo Maruta vi radunò, venne chiamata Martiropoli.

Nel 507 l’Imperatore Anastasio I le portò a Darae, in Mesopotamia. Nel 546 ricomparvero a Lipari e nell’838 a Benevento, dove il deposito delle reliquie del santo fu sempre conservato con devota e gelosa vigilanza anche in situazioni di grande pericolo, come quando l’imperatore Ottone III, nel 983, pretese la consegna delle sacre reliquie. In quell’occasione gli fu consegnato il corpo di san Paolino, vescovo di Nola. Accortosi dell’imbroglio l’imperatore cinse la città d’assedio, ma non riuscendo a espugnarla fece ritorno a Roma, dove peraltro fece edificare una basilica dedicata a San Bartolomeo sull’Isola Tiberina.

san bartolomeo apostolo1La regina Emma donò un braccio di Bartolomeo a Canterbury nel XI secolo. La leggendaria morte per scorticamento lo ha fatto eleggere patrono dei conciatori di pelle.

Le ricognizioni fatte sulle reliquie a Benevento sono state quattro. La prima ricognizione delle reliquie originali, conservate quindi a Benevento, fu fatta nel 1338 dall’arcivescovo Arnaldo da Brusacco durante un concilio provinciale. Le ossa, dopo essere state mostrate singolarmente ai vescovi ed al popolo accorso, furono riposte in una pregiata cassa di bronzo dorato che, seppur rovinata dai bombardamenti del II conflitto mondiale, ancora si conserva nel museo diocesano.

Le seconda ricognizione fu fatta da papa Benedetto XIII (Papa Orsini, già Arcivescovo di Benevento) il 13 maggio 1698. Dopo il controllo innanzi a 23 vescovi, magistrati ed al popolo ammesso, le reliquie furono riposte in nove ampolle, otto delle quali furono racchiuse nell’urna di porfido ed una, contenente l’intero osso del metacarpo, fu destinata alla venerazione pubblica.s.-bartolomeo1

La terza ricognizione fu fatta il 24 agosto 1990, dall’arcivescovo metropolita Carlo Minchiatti con la seguente bolla arcivescovile:

«Attestiamo con la massima garanzia a tutti coloro che esamineranno il presente documento, che noi, per la maggior gloria di Dio onnipotente e la venerazione dei suoi santi, abbiamo proceduto ad una ricognizione di sacri frammenti delle ossa di San Bartolomeo apostolo. Li abbiamo prelevati dal luogo autentico che li custodiva nella basilica dedicata allo stesso santo in Benevento il 24 agosto 1990 e con devozione li abbiamo collocati in una teca di ottone argentato, protetta da un contenitore di cristallo di forma ovale, perfettamente chiusa e legata con un cordoncino di colore rosso e sigillata con il nostro sigillo impresso in cera spagnola e li abbiamo consegnati con facoltà di esporli alla venerazione dei fedeli.

san-_bartolomeoInformiamo che per nessuna ragione è consentito di vendere le reliquie o di barattarle con altre merci. A garanzia di ciò abbiamo sottoscritto di nostro pugno questo documento testimoniale e lo abbiamo confermato col nostro sigillo.

Benevento, dalla sede arcivescovile il 24 agosto 1990.

Il Segretario (Sac. Antonio Raviele) ( + Carlo Minchiatti Arcivescovo metropolita)».

Nel 2001, prima dell’inizio dei restauri della Basilica, l’Arcivescovo di Benevento Serafino Sprovieri indisse la quarta ricognizione canonica delle reliquie. Dall’ampolla vitrea n. 4 furono prelevati alcuni frammenti ossei destinati alla chiesa cattedrale di Lipari e alle sei parrocchie dell’Arcidiocesi di Benevento intitolate all’apostolo

È invocato: – come protettore di conciatori, macellai, lavoranti e commercianti di pelli, rilegatori di libri, sarti e fabbricanti di guanti – contro convulsioni, ernia, nervi

Fonti: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler ; https://it.wikipedia.org/wiki/Bartolomeo_apostolo http://www.santiebeati.it/dettaglio/21400

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