MADONNA DELLA PACE DI AGOSTA

MADONNA DELLA PACE DI AGOSTA

(ROMA)1a Dom dopo l’Assunzione 

madonna della Pace AgostaAnche l’imperatore Nerone, si fermava spesso nei pressi di Madonna della Pace a riposare, eppure questo luogo è divenuto famoso per un cruento fatto di sangue.

Agosta è situata su un’elevazione tufacea alle pendici dei monti Simbruini, nell’alta valle dell’Aniene, presso la riva destra del fiume Aniene. Dista da Roma circa 67 chilometri ad est. Ai piedi della collina su cui sorge il paese si trova una sorgente, in età romana nota come Augusta, dalla quale il paese ha probabilmente preso il nome. Madonna della Pace è una frazione di Agosta, e qui si trova una chiesa.

La leggenda narra che l’imperatore Nerone, per recarsi nella sua villa di Subiaco, si fermasse spesso a riposare nei pressi di Madonna della Pace dove, a quel tempo, l’Aniene formava un laghetto. Sembra Frazione Madonna della Paceche la denominazione della località “Barco” (contrada di Madonna della Pace) derivi infatti dal porticciolo in riva al laghetto e dalle barche che vi erano attraccate.

La zona fu comunque frequentata sin dal 1000 a.C. dai latini; intorno al IV secolo a.C. i Romani iniziarono la costruzione di grandiosi acquedotti per approvvigionare Roma e per effetto di questi lavori la zona si popolò massicciamente. Oltre il già citato Nerone molti altri personaggi frequentarono questi luoghi: Plinio il Vecchio, Traiano e, molto più tardi, sicuramente San Benedetto.

Dopo la caduta dell’impero romano i centri della Valle dell’Aniene subirono devastazioni e saccheggi ad opera dei longobardi prima e dai saraceni dopo. Questo provocò lo spopolamento della valle in quanto i suoi abitanti preferirono trasferirsi in luoghi meno accessibili; gli acquedotti vennero abbandonati, iniziò un periodo durante il quale l’intera zona visse un lunghissimo letargo che finì soltanto poco più di cento anni fa.

Fiume Aniene Agosta

Fiume Aniene Agosta

Dal XIV secolo divenne parte dello Stato pontificio, poi fu feudo prima dei Colonna, poi dei Borghese fino al 1633 e dei Barberini fino al 1738, per poi ritornare sotto l’amministrazione pontificia. Nel 1870 fu annessa allo Stato italiano.

Il primo insediamento in epoca recente di cui si ha notizia certa risale al 1878 quando la famiglia Cicchétti di Rocca Canterano, proprietaria del mulino situato vicino al fiume, vi si trasferì, dando il nome alla località.

La necessità per gli agricoltori di recarsi al mulino Cicchetti per macinare il raccolto fece confluire nella zona molti interessi economici con il risultato di vedere aumentato il numero dei suoi abitanti, dediti in prevalenza all’agricoltura. Agli inizi del secolo fu costruita la linea ferroviaria che unì Mandela a Subiaco attraversando tutta la valle; venne realizzata in prossimità del mulino Cicchétti una stazione ferroviaria che prese il nome Rocca Canterano Scalo. Lo scalo ferroviario venne naturalmente utilizzato anche dagli abitanti di altri paesi e i vantaggi per il territorio circostante lo scalo furono notevoli. Questi paesi erano collegati con la valle mediante la Via Empolitana che, per attraversare il fiume Aniene, si serviva di un “ponte di ferro”.

Il Sacrario dei XV Martiri

chiesa Madonna della Pace di AgostaL’aumento della popolazione e il sorgere di molte attività commerciali fece nascere l’esigenza, avvertita in modo particolare nel 1928 dal Vescovo di Subiaco Simone Lorenzo Salvi, di costruire una chiesa da dedicare alla Madonna, denominata chiesa della Madonna della Pace, da cui il nome definitivo della località che prima di allora veniva chiamata in diversi modi: “Cicchétti” o “Le Mòle” dal mulino, “Carlini” dall’osteria, “Rocca Canterano Scalo” dalla stazione ferroviaria.

La vita di Madonna della Pace si sviluppò in modo ordinato e sereno fino alla II Guerra Mondiale quando un fatto gravissimo insanguinò la pacifica località: 15 cittadini inermi furono trucidati dai nazisti per rappresaglia.

Correva l’anno 1944 e le truppe tedesche, in ritirata da Cassino, si dirigevano verso il nord percorrendo sia la Casilina sia le strade che attraversano la provincia di Roma, compresa la valle dell’Aniene. Questa loro fuga e presenza nella valle costituiva motivo di attenzione per gli alleati. Inseguiti dalle fortezze volanti americane, i soldati tedeschi si difendevano come potevano, saccheggiando, chiesa Madonna della Pace di Agosta.1depredando, uccidendo. Neppure Madonna della Pace sfuggì alla violenza ed alla rappresaglia.

E’ così che alle 13,30 di domenica 10 maggio un violento bombardamento si abbatté su questa contrada. La casa di Enrico Pelliccia fu completamente distrutta; la figlia Giuliana, di 10 anni, morì sotto le macerie. Distrutta pure l’abitazione di Giuseppe Cignitti. La cosa tornò a ripetersi la domenica successiva, fortunatamente, questa volta, senza vittime. Purtroppo non così il 24 maggio allorché, nel corso di un nuovo bombardamento, perse la vita Renato Carlini.

Ma l’episodio più grave, quello che gli abitanti di Madonna della Pace rammentano ancora in tutta la sua drammaticità, è rappresentato da quanto avvenne il 26 maggio.

Era di mattina, quando alcuni soldati tedeschi rinvennero ai margini della strada che conduce a Canterano un loro commilitone privo di vita. Senza accertare le cause della morte (nella zona si è sempre creduto che il soldato fosse precipitato da un camion in corsa, Interno della chiesa Madonna della Pace di Agostaspaccandosi il cranio), il comandante della guarnigione ordinò subito un rastrellamento.

Diverse pattuglie setacciarono l’intera zona circostante la chiesa e, tra uomini e donne, furono prese in ostaggio 24 persone che vennero concentrate nell’abitazione di Mariano Tozzi: gli uomini in una stanza, le donne in un’altra. Ma prima ancora che il rastrellamento fosse concluso, ci fu una vittima: Giulio Di Roma, 25 anni. Il giovane, malato di artrosi alle gambe, mostrava evidenti difficoltà nel tenere il passo degli altri prigionieri e a un certo momento, vinto dal dolore, cadde sulla strada. I tedeschi, ritenendo che fosse una finzione, dopo averlo ripetutamente percosso, lasciarono partire una raffica di mitra che lo uccise all’istante. Di fronte a tale agghiacciante spettacolo, Felicetto Di Roma, fratello di Giulio, approfittando di un attimo di smarrimento dei tedeschi dovuto anche al passaggio di un aereo alleato, si gettò in un burrone, finendo nel fiume Aniene, dove rimase nascosto tra la vegetazione per parecchie ore.

Sacrario MARTIRI AGOSTA

Sacrario in onore dei martiri di Madonna della Pace di Agosta

Concluso il rastrellamento, intorno alle diciassette furono fatti uscire dall’abitazione del Tozzi sedici ostaggi, tutti uomini, e vennero condotti verso una radura poco distante dalla casa. La sorte si mostrò benevola con Nazzareno Tozzi, che venne liberato perché durante il rastrellamento era già stato privato dagli stessi tedeschi di due vacche e di un cavallo. Per gli altri, invece, vi fu il crepitio della mitragliatrice e la morte per tutti. Alle donne, chiuse ancora nella casa, restò la disperazione per tanti lutti. Solo al mattino successivo fu concesso loro di recuperare i corpi dei congiunti.

A ritrovarli fu Guerrina, la moglie di Mariano Tozzi: – “Ecco apparire agli occhi di Guerrina uno spettacolo allucinante: in una pozza di sangue, le vittime giacciono una quasi sull’altra, come in uno estremo abbraccio. I corpi che vede hanno il torace trafitto alla stessa altezza, mentre un foro di proiettile nel capo di ciascuno sta a dimostrare l’avvenuto sparo del colpo di grazia

Le donne di Canterano e Rocca Canterano riportarono i corpi dei sacrario cicchettifamiliari stesi su una improvvisata barella ricavata da una scala a pioli e coperti con un lenzuolo nei paesi d’origine.

Si era così compiuta una tragedia: 15 cittadini innocenti erano stati immolati sull’altare della libertà mentre sulla radura, da cui si domina Madonna della Pace e che aveva visto compiersi il loro sacrificio, restavano tracce incancellabili del loro sangue.

In quel luogo, all’inizio dell’odierna Empolitana 2, è stato eretto un sacrario per ricordare il sacrificio di: Giulio Di Roma, 25 anni, Domenico Di Roma, 18 anni, Benedetto Di Roma, 56 anni, Arsenio Coluzzi, 45 anni e Gilberto Miconi, 38 anni tutti di Agosta, frazione Il Barco; Francesco Vareni, 50 anni, di Subiaco; Renato Tomei, 26 anni, di Cervara di Roma, frazione Le Selve; Mariano Tozzi, 78 anni, di Canterano; Francesco Mammoli, 41 anni, Bernardino Micarelli, 78 anni, Torello Micarelli, 33 anni, Ascenzio Monteverde, 45 anni, Bernardino Albensi, 20 anni, Antonio Dari, 20 anni, Tommaso Fioravanti, 18 anni, tutti di Rocca Canterano.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Madonna_della_Pace_(Agosta)http://www.comunediagosta.it/pagina/storiahttp://www.comunediagosta.it/pagina/la-strage-di-madonna-della-pace-1944