LE RELIQUIE DELLA PASSIONE DI CRISTO 2

LE RELIQUIE DELLA PASSIONE DI CRISTO 2

Passione-di-CristoContinua la nostra ricerca alle reliquie più importanti lasciate da Gesù Cristo sulla Terra. È giunta fino a noi la tovaglia utilizzata per la lavanda dei piedi degli apostoli, la colonna sulla quale fu flagellato, la lancia che lo ha trafitto e addirittura… il Suo sangue! E all’interno del Santo Sepolcro un misterioso fuoco che ancora oggi non si riesce a spiegare.

Tovaglia di lino

Si tratta della tovaglia usata da Cristo per la lavanda dei piedi degli Apostoli, se ne conoscono due esemplari, una è conservata a San Giovanni in Laterano a Roma, l’altra nella “Church of Cornelius in Acqs, Germany” su quest’ultima ci sarebbe l’impronta del piede di Giuda (Anche se non è chiaro come abbiano dedotto che si tratta proprio del piede del traditore)

La colonna della flagellazione

Una colonna della flagellazione che si ritiene sia quella usata dai soldati romani per flagellare Gesù è custodita in un reliquiario di bronzo dorato nella chiesa di Santa Prassede a Roma. E’ di granito bianco-rosato e nero. Stupiscono le sue misure, infatti non arriva oltre i fianchi di un uomo: è alta Sacra Colonna della Flagellazione di Cristosolo cm 63 per un diametro di cm 40 alla base, di cm 20 alla sommità e di cm 13 nel punto più stretto. Presenta varie abrasioni e intagli, causati nel passato per prelevarne frammenti da utilizzare come reliquia.

La colonna fu portata a Roma da Gerusalemme nel 1223 dal cardinale Giovanni Colonna, condottiero della sesta crociata, che la fece collocare nella basilica di cui era titolare, nel sacello di San Zenone, dove rimase fino al 1699, quando monsignor Ciriaco Lancetta, uditore della Rota, la fece spostare nel luogo attuale.

Un’altra Sacra Colonna è conservata nella Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme e un frammento della prima si trova anche nella chiesa Santi Apostoli di Istambul.

LA LANCIA SACRA

La Lancia Sacra con la quale il soldato Longino trafisse il costato di Cristo, o meglio, la parte superiore, visto che il manico di legno è andato perduto, si trova nella Schatzkammer dell’Hofburg di Vienna. A Cracovia c’è un’altra lancia sacra probabilmente una copia di quella viennese. lancia sacra

Sulla lama è applicata una sezione a forma ovale, lunga 24 cm e larga nel punto massimo 1,5 cm, in cui è inserito un sottile pezzo di ferro, che secondo la tradizione, è uno dei Sacri Chiodi della croce di Cristo. 

La lama è rotta. Il punto di rottura è stato rivestito da una triplice fasciatura, in ferro, poi argento e infine oro. Sulla banda d’argento si legge la seguente iscrizione latina, fatta incidere da Enrico IV tra il 1084 e il 1105:

« CLAVVUS + HEINRICVS D(EI) GR(ATI)A TERCIVS ROMANO(RUM) IMPERATOR AVG(USTUS) HOC ARGENTUM IVSSIT FABRICARI AD CONFIRMATIONE(M) CLAVI LANCEE SANCTI MAVRICII + SANCTVS MAVRICIVS »

La banda d’oro, invece, realizzata per conto di Carlo IV, ha la seguente iscrizione:

« +LANCEA ET CLAVUS DOMINI »

lancia_sacra_imperatore_di_costantinopoli_tiene_in_mano_la_lancia_sacra_manoscritto_XV_secolo_di_giovanni_di_mandeville_biblioteca_britannica_01Adolf Hitler fece portare la reliquia a Norimberga, il centro principale del Partito Nazista; ivi venne provvisoriamente collocata nella chiesa di Santa Caterina, (dove fu allestito un vero e proprio santuario mistico-esoterico) e presentata come simbolo della sacralità della missione germanica e ricollegandovi nuovamente un mito di invincibilità.  L’invincibilità non venne tuttavia garantita. Dopo la disfatta di Stalingrado, venne portata in un bunker blindato sotto l’antica fortezza di Norimberga, ma dopo i terribili bombardamenti della città del 13 ottobre 1944 se ne persero le tracce. Qualche giorno dopo l’occupazione della città da parte degli alleati, avvenuta il 20 aprile 1945, in un’operazione di recupero guidata dal generale Patton, infine, la Lancia sacra fu rinvenuta, e nel 1946, fu riportata a Vienna, dove tuttora si trova. Alcuni però affermano che si tratti di una riproduzione e che in realtà sia stata portata in America dai soldati e tenuta in un luogo segreto in quanto fonte di invincibilità, ma è solo una leggenda metropolitana.

Il sangue

La terra imbevuta del sangue di Gesù sgorgato dalla ferita del costato, fu raccolto dal soldato Longino, che gli aveva sferrato il colpo di lancia, il quale lo santo-sangue-brugesavrebbe portato a Mantova. Nel luogo dove Longino avrebbe interrato la preziosa reliquia, sorse la Basilica di Sant’Andrea Apostolo e nella cripta della cattedrale si conserva la terra imbevuta del Preziosissimo sangue di Cristo. 

Altro sangue attribuito a Gesù è conservato in una teca cilindrica visibile nella Basilica del Sacro Sangue (Heilig-Bloedbasiliek) a Bruges (Belgio).

La tomba

Pietra-dellUnzione-Basilica-Santo-Sepolcro

La tomba nella quale Gesù fu deposto (il “Santo Sepolcro“) e la pietra sulla quale il suo corpo sarebbe stato unto per la sepoltura, si trovano nella Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme che comprende anche la collina del Golgota, luogo della crocefissione. La prova archeologica dell’esistenza del Santo Sepolcro risale al II secolo, ed è inconfutabile poiché viene da fonte non cristiana. Questo luogo era tanto importante che la motivazione delle Crociate era definita come “la liberazione del Santo Sepolcro”.

Oggi è la sede del Patriarcato ortodosso di Gerusalemme, il quale, al centro della chiesa, vi ha il proprio Katholikon, ossia la propria cattedrale, e la propria cattedra.

Secondo la tradizione ortodossa, ogni anno, a mezzogiorno, durante la celebrazione del Sabato Santo della Pasqua ortodossa, vi si ripete il «miracolo del Fuoco Santo» (video) 

Sindone

Sindone_uomo

Secondo le informazioni storiche la Sindone arrivò a noi verso la metà del XIV secolo, grazie ad un cavaliere, Geoffroy de Charny, il quale depose il Lenzuolo nella chiesa da lui fondata nel 1353 nel suo feudo di Lirey in Francia, non lontano da Troyes. Con la Guerra dei Cent’Anni la reliquia viaggiò per l’Europa fino a stabilirsi presso la corte dei duchi di Savoia. A partire dal 1471, Amedeo IX il Beato, figlio di Ludovico, incominciò ad abbellire e ingrandire la cappella del castello di Chambéry, capitale del Ducato, in previsione di una futura sistemazione della Sindone. Dopo una iniziale collocazione, la Sindone venne definitivamente riposta nella Sainte-Chapelle du Saint-Suaire. In questo contesto i Savoia richiesero e ottennero nel 1506 dal Papa Giulio II il riconoscimento di una festa liturgica propria, per la quale fu scelto il 4 maggio. II 4 dicembre 1532 un incendio devastò la Sainte-Chapelle e causò al Lenzuolo notevoli danni che furono riparati nel 1534 dalle Suore Clarisse della città. Emanuele Filiberto trasferì definitivamente la Sindone a Torino nel 1578. Il Lenzuolo giunse in città il 14 settembre di quell’anno, tra le salve dei cannoni, in un’atmosfera di grande solennità. La Sindone restò, da quel momento, definitivamente a Torino dove, nei secoli seguenti, fu oggetto di numerose ostensioni pubbliche e private.

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FONTI: http://www.specchioromano.it/fondamentali/Lespigolature/2009/SETTEMBRE/La%20colonna%20della%20flagellazione.htmhttp://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_del_Santo_Sepolcrohttp://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_reliquie_cristianehttp://amici-in-allegria.blogspot.it/2010/10/reliquie-della-passione-di-gesu.htmlhttp://it.wikipedia.org/wiki/Lancia_Sacrahttp://www.sindone.org/santa_sindone/00023930_Santa_Sindone.html