IL GIORNO DELLA MEMORIA

IL GIORNO DELLA MEMORIA

il giorno della memoria1Le storie di coloro che hanno fatto la differenza, per rispondere alla classica domanda: “Ma Dio dov’era? “

Il direttore del Museo di Auschwitz, Piotr Cywinski ha dichiarato: “Il carattere mistico di questo luogo non va perduto: raccontare l’Olocausto ad Auschwitz non è come raccontarlo negli Usa o altrove. Qui ci sono le impronte, vanno tutelate.” Per le celebrazioni sono annunciate le delegazioni di 38 Paesi: per l’Italia ci sarà il presidente supplente della Repubblica Pietro Grasso.

Ma nella tragedia dell’olocausto non ci sono entrati solo gli ebrei, seppure fossero la maggior parte. Nonostante si sia parlato di un posto senza Dio o di cui Dio stesso si era dimenticato, molti uomini acquistarono proprio all’interno dei campi di concentramento la corona rossa del martirio unitamente alla veste bianca della santità. C’è chi ha lottato fuori e dentro questi luoghi di sterminio, in nome di Dio e della giustizia, ma persino il cielo si è chinato sulla terra in questi momenti di fitta tenebra.

heede (2)Con le apparizioni di Heede (durate dal 1 novembre 1937 al 3 novembre del 1940) quattro bambine nella località tedesca di Heede, vicino al confine con l’Olanda, ricevettero la visita di colei che si definirà “La Regina dell’Universo”:

Dove la gente dimostra più fiducia in me e gli si insegna che io posso fare tutto, lì preparerò la pace. Quando tutti riconosceranno la mia potenza, verrà la pace. … Sono il segno del Dio vivente. Metto il segno nella fronte dei miei figli. La stella dell’inferno perseguiterà il mio segno, ma questo mio segno prevarrà sull’inferno.”

Dipende da voi abbreviare il periodo delle tenebre. Il vostro sangue e i vostri sacrifici distruggeranno l’immagine della bestia. … Opererò meraviglie come mai ce ne sono state, nelle anime di quel piccolo gruppo che comincia a fare la mia volontà.[…] Questi tempi richiedono espiazione.”

La Gestapo per oltre un mese tratterrà le bambine in ospedale a Osnabrück, con la motivazione di sottoporle ad analisi. Quando le rilasciano, gli viene proibito di recarsi al luogo delle apparizioni. Da quel momento la Vergine appare loro privatamente.

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Giovane Joseph Ratzinger

Quando le forze di occupazione naziste chiusero la sua Università nel 1939, il giovane Karol Wojtyla lavorò in una cava ed in seguito, nella fabbrica chimica Solvay per potersi guadagnare da vivere ed evitare la deportazione in Germania, ma dovette frequentare corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall’Arcivescovo di Cracovia, il Cardinale Adam Stefan Sapieha. Nel contempo, fu uno dei promotori del “Teatro Rapsodico”, anch’esso clandestino. Un altro futuro papa subiva le conseguenze del nazismo, il giovane Joseph Ratzinger, il quale venne automaticamente arruolato nella gioventù di Hitler, ma dopo aver visto la crudeltà con cui i nazisti colpivano il parroco prima della celebrazione della Santa Messa sente nascere in se in tale complessa situazione, la bellezza e la verità della fede in Cristo.

Col dilagare della Seconda guerra mondiale e le occupazioni naziste morirono per mano dei tedeschi un grande numero di preti, suore e religiosi. Diversi sacerdoti furono deportati e uccisi nei campi di concentramento: il più famoso di questi è Massimiliano Maria Kolbe. (1894-1941 mem. 14 agosto) Nel campo di Amtitz, dove venne mandato insieme ad altri suoi compagni a causa delle pubblicazioni dei suoi giornali e delle sue riviste ritenute pericolose dal governo. Ancora in questi campi la situazione non era disperata, ma anche in questo caso Massimiliano non cessava di predicare e raccomandare ai suoi compagni di essere coraggiosi e di accettare con gioia le sofferenze. «Il dominio di Hitler finirà», diceva, «la verità dovrà trionfare». Venne scoperto mentre con amore di padre copriva i compagni o donava la sua misera razione a chi non sopportava più i morsi della fame, rimanendo sempre calmo e pieno di speranza.

san Massimiliano Maria Kolbe sac m e Maria SS

San Massimiliano Maria Kolbe

Innumerevoli seminari, biblioteche, monasteri e chiese vennero chiusi, requisiti, saccheggiati e distrutti. La Polonia fu scelta dai nazisti come centro per lo sterminio di tutti gli ebrei dei paesi da loro occupati o con cui erano alleati. Anche a Massimiliano fu chiesto di abbandonare il suo ordine, ma a causa del suo rifiuto e dell’opposizione al regime morì nel campo di concentramento di Auschwitz, dopo aver dato liberamente la sua vita in cambio di quella di un padre di famiglia che riuscì a tornare sano e salvo a casa dopo la guerra.

Nel 1940 oltre ottocento sacerdoti e religiosi polacchi, tra i quali il seminarista Beato Taddeo Dulny (1914-1942 mem. 6 agosto), vengono portati al campo di Dachau. Ricorda un compagno di deportazione del beato: «Non era uno come tutti gli altri, e questa caratteristica maturò e si suggellò via via: un uomo incredibilmente generoso, che dimenticava sé stesso». Un testimone: «Elevarsi al di sopra del bisogno di cibo là dove la fame torceva le budella fu un’impresa straordinaria». Un altro: «Taddeo, un ragazzo baciato dal sole. Nelle situazioni più cupe, lui riusciva a raccogliere un raggio della misericordia divina e additarlo agli altri». Un suo compagno di prigionia così ne annota la fine: «Morì di fame. Arso nel crematorio».

A Dachau i prigionieri venivano stroncati dalla fatica; altri subirono l’inumana pena del bunker, dove molti penarono per mesi se non soccombevano prima incatenati, alimentati con pane ed acqua o costretti a stare in piedi, dentro cubicoli di cm. 60 x 60, senza luce né aria. Questo fu il sistema per eliminare dalla circolazione chi non era gradito al regime nazista. Dachau fu anche sede di infami esperimenti pseudo-scientifici.

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Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein)

Nello stesso anno nasceva al celo anche Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein – 1891-1942 mem. 9 ago) riconosciuta patrona d’Europa, ebrea convertita al cattolicesimo con il ragionamento filosofico e lo studio degli scritti di Santa Teresa d’Avila e san Tommaso d’Aquino. Essa comprenderà suo malgrado che il destino del suo popolo era anche il suo. Quando i tedeschi diedero ordine di raccogliere in Polonia anche i cristiani di origine ebraica e gli ebrei convertiti fu arrestata e portata nel campo di sterminio di Auschiwitz finendo i suoi giorni terreni in una camera a gas. Queste le sue parole: «Le sofferenze sopportate con il Signore sono le sue stesse sofferenze e portano grandi frutti nell’opera della redenzione».

Undici suore della Sacra Famiglia (vedi la storia della fondatrice la Beata Maria di Gesù Buon Pastore ), furono fucilate dai nazisti nel nord est della Polonia, l’1 agosto 1943, anch’esse offrirono la loro vita in cambio di quella di alcuni uomini sposati e padri di famiglia del luogo, che erano stati arrestati e condannati a morte. Così pure la Beata Restituta Kafka che sfida i nazisti rimettendo i crocifissi che loro avevano tolto dagli ospedali, con risolutezza e per amore di Dio. Era entrata nell’ordine delle infermiere «per aiutare quelli che soffrono e hanno bisogno d’aiuto». Venne arrestata dalle SS mentre faceva delle copie di un volantino anti-nazista e condannata a morte per ordine del segretario di Hitler, Martin Bormann, ma fu l’unica suora ad essere decapitata dai nazisti. Per timore che potesse venire venerata come martire, il suo corpo fu gettato in una cava di pietra.

B. Bernardo Lichtenberg

Beato Bernardo Lichtenberg

Anche il Beato Bernardo Lichtenberg (1875-1943 mem. 5 nov. sacerdote gesuita) fu un arrestato a causa della propaganda clandestina di copie “sovversive”. Si trattava dell’enciclica Mit brennender Sorge, di papa Pio XII, proibita in Germania alla fine della quale chiedeva preghiere per gli ebrei. La Gestapo lo mandò a Dachau ma poichè ormai vecchio e malato ebbe un collasso durante il viaggio e fu portato all’ospedale di Hof in Baviera, dove morì il 5 novembre 1943. Il corpo fu trasportato a Berlino per la sepoltura e una folla di quattromila persone partecipò alla processione, nonostante le continue incursioni aeree. Un astante affermò: «Mi chiedo se sanno di aver sepolto un santo».

Non possiamo dimenticarci però del primo sacerdote tedesco della Prima Guerra Mondiale, il Beato Ruperto Mayer (1876 – 1945 mem. 1 nov.), che ricevette uno dei più alti onori militari: la Croce di Ferro. Per il suo coraggio e l’eroico altruismo fu rinchiuso nel campo di concentramento di Oranienburg-Sachsenhausen perché non voleva tacere. Fu liberato dalle truppe americane il 6 maggio del 1945, ma la sua salute ne era rimasta gravemente danneggiata. Morì l’1 novembre dello stesso anno. Trentacinquemila persone parteciparono alla processione che ebbe inizio da Pullach e altre centomila aspettavano nella piazza antistante la chiesa.

Queste di certo sono solo alcune delle storie di coloro che hanno dato la vita perché credevano in Cristo e nella sua incarnazione in ogni essere umano. (1 Cor 27 Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte), dunque se in ogni essere umano riusciamo con la grazia a vedere il Cristo le nostre azioni e i nostri comportamenti saranno da cristiani e cioè da imitatori di Cristo (Rom 8,5 Quelli il giorno della memoriainfatti che vivono secondo la carne, pensano alle cose della carne; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito), questo perchè “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio e sono predestinati ad essere conformi all’immagine del Suo Figlio.” (Rom 8,28)

Dio c’era nei campi di concentramento, Dio aveva mandato anche la Santa Vergine per prepararci e donarci la forza e nonostante la supremazia dell’antico serpente, la Donna Vestita di Sole, vinceva in nome di Dio , ancora una volta.

FONTI:  http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2015/01/24/auschwitz-70-anni-dopo-restano-le-impronte-dellorrore_b4dd5334-17be-48ac-a0d5-12f1d3dbbbc3.html; Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler.

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