Madonna del Castellonchio

 Madonna del Castellonchio

Graffignano (AQ) Italia – festeggiata il 10 maggio

CastellonchioPer tre volte la Madonna apparve ad alcuni pastori e successivamente in sogno ad un’inferma chiedendole la costruzione di un santuario nel luogo dove lei stessa fece nevicare fuori stagione.

La tradizione popolare, nel ricordo degli anziani, fa risalire la devozione alla Madonna del Castellonchio all’apparizione miracolosa della Vergine stessa. Si racconta, infatti, che in località “Le Selve” ad alcuni pastori apparve miracolosamente la Madonna.

Il fatto si ripeté tre volte ed i pastori, devotamente, portarono in processione un’immagine della Vergine dal luogo dell’apparizione alla chiesa parrocchiale. Inspiegabilmente, però, questa si ritrovava sulla quercia dov’era apparsa.

In quei giorni la Madonna andò in sogno ad un’inferma ed a questa espresse il desiderio che le venisse eretta una chiesina nel luogo dove, l’8 agosto, sarebbe nevicato. La chiesa doveva essere grande tanto quanto il terreno che si sarebbe imbiancato di neve. Il sogno si avverò, ma per poter erigere la chiesa si dovette tagliare la quercia sulla quale la Madonna era apparsa. Dal ceppo reciso sgorgò miracolosamente dell’acqua,che fu incanalata e condotta alle fontanelle sottostanti la chiesa.

graffignanoIl santuario della Madonna del Castellocchio sorge dunque sulle rovine di un antico castello in località Selve, vicino a Graffignano, in provincia dll’Aquila. Tale castello sorgeva al centro di un vasto territorio intensamente coltivato a cereali ed in seguito, nel sec. XVII, lasciato a macchia ai tempi della contessa Domitilla Cesi. Poco lontano passava la strada, “della Carrozza”, antica arteria che dal Tevere conduceva, attraversando il territorio di Selva Pagana, ai castelli di Roccalvecce e Celleno e quindi a Montefiascone e Viterbo.

Pertanto, a motivo della sua posizione strategica, nel 1316, la comunità di Orvieto, in lotta con quella di Viterbo per il predominio nella Teverina, distrusse il Castellonchio ed altre località vicine (Sipicciano) per vendicare le scorrerie ed i saccheggi operati a suo danno dai Viterbesi. Sono visibili ancora oggi le fondamenta di un consistente fabbricato alla base della vecchia chiesa e numerosi frammenti fittili, tegoloni a ceramica medioevale; nel corso di lavori di livellamento eseguiti nel 1963 sono stati riportati alla luce diversi resti umani.Castellonchio 2

Nei tristi anni del sec. XIV, sconvolti da lotte intestine e da violenza di ogni genere, frequenti erano carestie e pestilenze che decimavano inesorabilmente le popolazioni o costringevano i derelitti ad abbandonare i centri abitati per cercare rifugio nelle campagne. Le rovine del Castellonchio, di certo, costituirono sicuro asilo a quanti, ammalati e sofferenti, venivano allontanati dalle comunità.

Giova ricordare l’infuriare della terribile peste nera che sconvolse tutta l’Europa negli anni tra il 1347 ed il 1350. È documentato che anche il territorio della Tuscia (Orvieto, Montefiascone, Bagnoregio, Acquapendente) fu colpito dalla pestilenza tanto che San Rocco, nel suo pellegrinare verso Roma, si fermò nel Viterbese prestando assistenza ai malati e operando miracolose guarigioni. Il ricordo del Santo è testimoniato nel territorio da numerose chiese ed immagini sacre a lui dedicate. Questo può spiegare come, sulle rovine del distrutto Castellonchio, sia stata costruita la piccola chiesa dedicata alla Madonna “Salus Infirmorum”, con ai lati i Santi Rocco e Sebastiano, particolarmente invocati per scongiurare il pericolo di contagio.

I Francescani poi ressero la chiesa fino al 1652, quando Papa Innocenzo X, con la costituzione “Instaurandae”, soppresse diversi ordini religiosi e numerosi piccoli conventi. L’intento era quello di riportare ordine nelle comunità che, spesso, per l’esiguità del numero, conducevano una vita dissipata in contrasto con la disciplina religiosa.

Castellonchio 4È tradizione, ancora oggi, recarsi “d’obbligo” al Santuario, il Lunedì di Pasqua, il giorno di Santo Stefano ed il primo maggio. Nel sec. XIX la devozione alla Madonna del Castellonchio aumentò sensibilmente: la festa veniva celebrata il 2 maggio ed un comitato specifico provvedeva ad una questua il cui ricavato sarebbe servito a rendere più solenni sia il rito religioso che le festività civili.

La notorietà di questo luogo santo crebbe a tal punto che le autorità locali, agli inizi del sec. XX, prospettarono la necessità di erigere un tempio più grande che potesse accogliere i numerosi pellegrini che si recavano, in particolare nel mese di maggio, a visitare la Madonna.

Le fondamenta del nuovo Santuario furono gettate nel 1907. L’11 marzo 1920, di nuovo il Consiglio, considerato “il gran concorso di gente … nel mese di Maggio, affluente alla venerazione della Madonna detta di Castellonchio”, deliberò di istituire una fiera di merci e bestiame, il 2 maggio di ogni anno.

Si deve a Mons. Luigi Rosa, nominato Vescovo della Diocesi di Bagnoregio nel 1942, l’iniziativa di recarsi ogni terza domenica del mese al Santuario, a pregare per i soldati esposti al pericolo dei campi di battaglia, per coloro che si trovavano nelle angustie della prigionia e della deportazione, per i dispersi. Le pareti del tempio si ricoprirono di centinaia di fotografie che madri e spose, a piedi nudi in segno di umile devozione, lì portarono affidando le vite dei loro cari alla Madonna.

ALCUNI MIRACOLICastellonchio 3

Maria sempre generosa di grazie verso quanti a Lei si affidano, operò numerosi prodigi. Particolari miracoli si verificarono nei confronti degli infermi. Si narra che un pastore di maiali abbia accompagnato al Castellonchio un gruppo di pellegrini fra i quali un fanciullo cieco. Tutti si raccolsero, una volta in chiesa, in fervida preghiera ed improvvisamente il bambino gridò di vedere.

Altro fatto prodigioso racconta di una madre preoccupata perché il figlio di tre anni non era ancora in grado di camminare; ella portato il piccolo dentro una “viscella” ai piedi dell’altare, implorò la Vergine che il figlio potesse presto camminare. Mentre pregava, il bambino chiese da bere, la madre si portò alla fontana sotto la chiesa lasciando il piccolo nel cesto. Al suo ritorno, questi sgambettava sorridente per la chiesa.

Ancora si narra che un gruppo di pastori giocava a “sassetto“; uno di loro, adirato perché il gioco gli era contrario, fece atto di scagliare un sasso verso la chiesa ma il braccio gli restò fermo nell’aria, impossibilitato a muoversi.

Si tramanda, ancora, che i devoti, la gente che era nei campi a lavorare, usavano lasciare appese alla maniglia del portone della chiesa le coroncine del rosario come gesto di fede. Una donna ne portò via una per tenerla come ricordo ma, sulla via del ritorno, fu assalita da atroci dolori che cessarono solo dopo che ebbe riposato la coroncina al suo posto e aver pregato con fede.

castellonchio5Di certo moltissimi altri fatti prodigiosi operò la Madonna del Castellonchio, come testimoniano i numerosi ex voto ancora oggi visibili.

Esemplari sono le testimonianze di molti reduci della prima e della seconda guerra mondiale, che attribuiscono la salvezza della loro vita e l’aver riabbracciato i propri cari all’essersi raccomandati alla Madonna. La devozione e l’attaccamento alla Vergine del Castellonchio è quanto mai viva, in particolar modo durante il mese di Maggio. Significativa, al riguardo, è l’espressione dei nostri avi:

“Quando senti nominar Maria non domandar più che festa sia!”.

Il 26 settembre 1943, ladri sacrileghi penetrarono nella chiesa con l’intento di appropriarsi di alcuni oggetti preziosi posti negli ex-voto. Il rettore del Santuario, però, alcuni giorni prima, aveva messo al sicuro “l’oro della Madonna” ed i ladri poterono asportare soltanto un calice e una pisside di scarsissimo valore. Tuttavia, delusi per il mancato colpo distrussero gran parte degli ex-voto. Da allora, il Vescovo diede ordine che nessun oggetto di valore fosse esposto nella chiesa.

Nel maggio e giugno 1971 ci furono altri tentativi di furto e il 2 settembre 1972 i ladri, saliti sull’altare, infransero il vetro impadronendosi degli orecchini e della collana fissati sull’immagine della Vergine e divelsero dal Suo capo la corona, credendola preziosa, staccando parte dell’intonaco e deturpando così, leggermente, l’immagine.

PREGHIERE ALLA MADONNA DEL CASTELLONCHIO

Salus Infirmorum Castellonchio 1

Amatissima Maria, Madre di Dio e degli omini, che a te ha affidato il Redentore tuo Figlio morente o Vergine tutta bella e tutta santa, immensamente cara alle Persone Divine della SS. Trinità, a cui sei unita con i vincoli più intimi possibili a semplice creatura, gradisci il nostro umile saluto e il nostro amore. 0 tu che usi della tua onnipotenza supplichevole per perdonare, compatire, beneficare, ascolta benigna la nostra implorazione e guarda pietosa i nostri bisogni.

0 Madre, se lo vuoi ci puoi aiutare! Non respingere, Madre, la preghiera che povera ma fiduciosa ci sgorga dal cuore che tutto spera dalla tua bontà! Esaudisci i nostri voti, guarisci i nostri mali, donaci con la grazia….. che instantemente ti chiediamo, una nuova testimonianza della tua materna pietà, affincbé, spinti dalla riconoscenza ad amarti, a seguirti qui in terra, possiamo benedici eternamente in Cielo.

Adelchi, vescovo (inizio anni Quaranta)

PREGHIERA

MADONNA DEL CASTELLOCCHIO0 Maria, Madre Santa di Gesù e dolce mamma nostra, Tu hai voluto lasciare in questa nostra terra il segno della Tua presenza e del Tuo affetto mostrandoti alla nostra gente che in Tuo onore ha costruito questo Santuario dove da secoli Tu sei onorata ed invocata. Con il tuo aiuto noi ci impegnamo ad essere fedeli a Cristo ed a vivere gli insegnamenti del Vangelo.

Proteggi la nostra salute, il nostro lavoro e conserva la pace nel nostro paese. Difendi l’amore sacro e fedele degli sposi e l’affetto sincero tra genitori e figli, affinché ogni nostra famiglia cresca sempre più cristiana. Ispira ai giovani l’entusiasmo delle scelte cristiane, assisti i nostri bambini, conforta gli ammalati e gli anziani ed insegnaci a volerci bene, nella gioia e nella fatica, lungo tutto il cammino della vita, o nostra Madonna del Castellonchio.

Fiorino, vescovo (maggio 1993)

IL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL CASTELLONCHIO 

Il 10 maggio, festa della Madonna del Castellonchio. Tutte le domeniche di maggio. Ultimo sabato di maggio, conclusione delle celebrazioni mariane con fiaccolata (partenza da Graffignano, sagrato della Chiesa Parrocchiale, alle ore 21 circa) e celebrazione S.Messa sul piazzale del Santuario. Il Lunedì dell’Angelo. Tutte le domeniche, da maggio a settembre, si celebrano S. Messe. Il 26 dicembre, festa di S.Stefano

Fonti: http://madonnadelcastellonchio.it/http://www.mariadinazareth.it/apparizione%20graffignano.htm