SANTA CATERINA VOLPICELLI

SANTA CATERINA VOLPICELLI

Fondatrice delle Ancelle del Sacro Cuore (1839-1894)  28 dicembre

SantaCaterinaVolpicelli1artpreghieraCaterina Volpicelli appartiene alla schiera degli «apostoli dei poveri e degli emarginati», che, nel secolo XIX, furono per Napoli un luminoso segno della presenza del Cristo.

Nata a Napoli il 21/01/1839, Caterina ebbe nella sua famiglia, appartenente all’alta borghesia, una solida formazione umana e religiosa. Nel Reale Educandato di S. Marcellino, sotto la guida sapiente di Margherita Salatino (futura fondatrice, con il Beato Ludovico da Caloria, delle Suore Francescane Elisabettiane Bigie), apprese le lettere, le lingue e la musica, cosa non frequente per una donna del suo tempo.

Guidata poi dallo Spirito del Signore, che le rivelava il progetto di Dio attraverso la voce di sapienti e santi Direttori spirituali, Caterina che intanto si accaniva a rivaleggiare con la sorella e a brillare nella società, frequentando teatri e spettacoli di danze, rinunciò con prontezza agli effimeri valori di una vita elegante e spensierata, per aderire con generosa decisione ad una vocazione di perfezione e di santità.

L’incontro occasionale con il Beato Ludovico da Caloria, il 19 settembre 1854, a «La Palma» in Napoli, fu, come affermò la stessa Beata «un tratto singolare di grazia preveniente, di carità e di predilezione del Sacro Cuore Volpicelli a 25 anniinnamorato delle miserie della sua Serva». Il Beato l’associò all’Ordine Francescano Secolare e le indicò, come unico scopo della vita, il culto al  Sacro Cuore di Gesù, invitandola a restare in mezzo alla società, nella quale doveva essere «pescatrice di anime».

Guidata poi dal suo confessore, il barnabita P. Leonardo Matera, il 28/05/1859 Caterina entrò tra le Adoratrici perpetue di Gesù Sacramentato, uscendone però ben presto, per gravi motivi di salute.

Altro era il disegno di Dio su Caterina. Lo aveva ben intuito il Beato Ludovico che spesso le ripeteva: «Il Cuore di Gesù, o Caterina, questa è l’opera tua!».

Su indicazione del suo confessore, la Volpicelli, conosce il foglio mensile dell’Apostolato della Preghiera in Francia, ricevendo da lui notizie dettagliate della nascente Associazione, con il diploma di Zelatrice, il primo giunto a Napoli. Nel luglio del 1867, P. Ramiére visita il palazzo di Largo Petrone alla Salute, in Napoli, dove Caterina sta meditando di stabilire la sede delle sue attività apostoliche «per far rinascere nei cuori, nelle famiglie e nella società l’amore per Gesù Cristo».

CATERINA VOLPICELLIL’Apostolato della Preghiera sarà il cardine dell’intero edificio spirituale di Caterina, che le consentirà di coltivare il suo ardente amore per l’Eucaristia e diventerà lo strumento di un’azione pastorale avente le dimensioni del Cuore di Cristo e perciò aperta ad ogni uomo, sempre a servizio della Chiesa, degli ultimi e dei sofferenti.

Con le prime zelatrici, il 1° luglio 1874 Caterina fonda il nuovo Istituto delle «Ancelle del Sacro Cuore», approvato in primo tempo dal Cardinale Arcivescovo di Napoli, il Servo di Dio Sisto Riario Sforza, e in seguito, il 13 giugno 1890, da Papa Leone XIII, che accorda alla nuova Famiglia religiosa il «Decreto di lode».

Premurosa delle sorti della gioventù, aprì poi l’orfanatrofio delle «Margherite», fondò una biblioteca circolante e istituì l’Associazione delle Figlie di Maria, con la saggia guida della Venerabile M. Rosa Carafa Traetto (†1890).

In breve tempo aprì altre case: a Napoli nel Palazzo Sansevero e poi presso la Chiesa della Sapienza, a Ponticelli, dove le Ancelle si distinsero nell’assistenza alle vittime del colera del 1884, a Minturno, a Meta di Sorrento e a Roma.

Volpicelli a 18 anni

Il 14 Maggio 1884 il nuovo Arcivescovo di Napoli, Cardinale Guglielmo Sanfelice, O.S.B., consacrò il Santuario dedicato al Sacro Cuore di Gesù, che la Volpicelli aveva fatto erigere accanto alla Casa Madre, destinandolo particolarmente all’adorazione riparatrice chiesta dal Papa per il sostegno della Chiesa, in un’epoca difficile per la libertà religiosa e per l’annunzio del Vangelo.

La partecipazione di Caterina al Primo Congresso Eucaristico Nazionale celebratosi a Napoli nel 1891 (19-22 novembre), fu l’atto culminante dell’apostolato della fondatrice delle Ancelle del Sacro Cuore; in quell’occasione allestì una ricca esposizione di arredi sacri, destinati alle chiese povere, organizzò l’adorazione Eucaristica nella cattedrale e fu l’animatrice di quel gran movimento di anime che sfociò nell’impressionante «Confessione e Comunione generale».

Caterina Volpicelli si spense a Napoli il 28 dicembre 1894 offrendo la sua vita per la Chiesa e per il Santo Padre.

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La causa di Beatificazione e Canonizzazione dell’insigne testimone della carità del Cuore di Cristo, dopo l’istruzione del Processo Ordinario negli anni 1896-1902 nella Curia ecclesiastica di Napoli, fu ufficialmente introdotta presso l’allora S. Congregazione dei Riti l’11 gennaio 1911.

Il 25 marzo 1945 il Santo Padre Pio XII ne dichiarava l’eroicità delle virtù, attribuendole il titolo di Venerabile.

Il 28 giugno 1999 Sua Santità, Giovanni Paolo II, approvava la lettura del decreto di Beatificazione e il 29 aprile 2001 la proclamava Beata. Il 6 dicembre 2008 Sua Santità Benedetto XVI  ha disposto la proclamazione del Decreto sul miracolo per la Canonizzazione.

Omelia del Santo Padre Benedetto XVI (26 aprile 2009)

PREGHIERA

CVolpicelliSanta Caterina, Madre dei giovani e dei bambini, sorella dei poveri, amica delle famiglie, confidente di chi, desideroso di incontrare Cristo, si affida alla tua preghiera e ai tuoi consigli.

Mostrati anche per noi, oggi, madre, sorella, amica e confidente; orienta i nostri pensieri e le nostre azioni. Guidaci sulle strade della santità. Insegnaci ad amare l’Eucarestia e la Chiesa.

Donaci la saggezza del cuore e della mente. Alimenta in noi la fede profonda, carità perfetta, speranza viva. Facci amare Gesù e Maria Vergine, come li hai amati tu. Amen.

Fonti: http://www.artcurel.it/ARTCUREL/PERSONAGGI/santacaterinavolpicelli.htmhttp://www.vatican.va/news_services/liturgy/saints/2009/ns_lit_doc_20090426_volpicelli_it.html