Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 26a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL 5/6 LIBRO (26a parte)

Da pag. 452 del 5° vol a pag. 21 del 6° vol

Il modo di parlare di Gesù è evidentemente cambiato, si presenta più diretto, stanco e sofferente, per l’ottusità degli uomini che non vogliono o non riescono a comprendere quello che il loro maestro da tempo ormai sta cercando di insegnare loro. E da qui un bellissimo incoraggiamento per tutti i piccoli apostoli di oggi e un rimprovero per il giudizio affrettato che abbiamo sui sacerdoti di Dio. Siamo dunque entrati nel terzo anno di vita pubblica di Gesù.

(malumore degli apostoli per il riposo in una grotta) Gesù apre la bocca per ultimo: “ Ed è senza misura più calda e comoda di quella in cui feci penitenza per te, Giuda di Simone, in questo tebet”. “Penitenza per me? Perché? Non ce ne era bisogno!” “In verità dovremmo Io e te passare la vita in penitenza per liberare te da tutto ciò che ti aggrava. E non basterebbe ancora.”

pregare1(all’alba Simone Zelote vede Gesù in disparte a pregare) “Oh! Simone! Avevo tanto bisogno di pensare… e di pregare”, e gli appoggia il capo sul petto.  … “ Pensare non a ciò che devo dire. Ma a ciò che devo fare. Io sono disarmato contro il mondo astuto, perché Io non ho la malizia del mondo e l’astuzia di Satana. Ed il mondo mi vince… E sono tanto stanco…” (risponde Simone) “E addolorato. E noi contribuiamo a questo, Maestro buono che non meritiamo di avere. Perdona me ed i compagni. Lo dico per tutti”. “Vi amo tanto… Soffro tanto… Perché così spesso non mi capite? … Perché tutto l’odio e le incomprensioni divenissero un nulla sopportabile, mi basterebbe il vostro amore, la vostra comprensione… Invece non mi capite… E questa è la mia prima tortura. E’ pesante! Pesante! Ma non ne avete colpa. Siete uomini… Sarà il vostro dolore non avermi capito quando non potrete più riparare… Per questo, perché allora espierete le superficialità di ora, Io vi perdono e in anticipo dico:

“Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno né il dolore che mi danno”.

v020 - Simone lo zelota… Lo Zelote, che ha sempre sul petto la testa di Gesù, si china a baciarlo sui capelli dicendo: “Eppure ti amiamo tanto! Ma pretenderemmo da Te una capacità di difenderti, di difenderci, di trionfare. Ci avvilisce vederti uomo, soggetto agli uomini, alle intemperie, alla miseria, alla cattiveria, ai bisogni della vita… stolti siamo. Ma così è. Per noi sei il Re, il Trionfatore, il Dio. Non riusciamo a capire la sublimità della tua abnegazione a tanto per amor nostro. Perché Tu solo sai amare. Noi non sappiamo…

(Gesù a Giovanni e allo Zelote“… questo ha di buono l’essere uomini: avere una madre che ama e degli amici sinceri. …

(Gesù a Giovanni) “… non te ne addolorare. Non siete perfetti. Lo sapevo da quando vi volli. E non pretendo lo diveniate rapidamente. Prima dovete esser resi da selvatici a domestici con due innesti…” “ Quali, Maestro?” “L’uno di sangue e l’uno di fuoco. Dopo sarete degli eroi del Cielo e convertirete il mondo, iniziando da voi.” “Di sangue? Di fuoco?” “Si, Giovanni. Il Sangue: il mio … quando sarò svenato il mio Sangue feconderà voi. Ma non mi limiterò a questo. Tanto imperfetti e deboli, ottusi e pavidi siete, che Io, glorioso al fianco del Padre, vi manderò il Fuoco, la Forza che procede dal mio essere per generazione dal 4 giovanniPadre e che lega il Padre e il Figlio in un anello indissolubile facendo, di Uno, Tre: il Pensiero, il Sangue, l’Amore. Quando lo Spirito di Dio, anzi lo Spirito dello Spirito di Dio, la Perfezione delle Perfezioni divine, verrà su di voi, voi non sarete più quali siete. Ma nuovi, potenti, santi… Ma, per uno,nullo sarà il Sangue e nullo il Fuoco. Poiché il Sangue avrà avuto per lui potere di dannazione e in eterno conoscerà un altro fuoco in cui arderà eruttando sangue e inghiottendo sangue, ché sangue vedrà ovunque poserà il suo occhio mortale o il suo occhio spirituale, dal momento che avrà tradito il Sangue di un Dio.”

… L’indagine presuppone sospetto. … il  sospetto  è già mancanza di carità.”

(Gesù allo Zelote) “… da qualche tempo siete così… stanchi?” “Maestro… hai ragione. Sembra che un demonio abbia messo il suo alito fra di noi. Siamo tanto cambiati!” “L’uomo si stanca. Vuole le cose rapide. E sogna le cose stolte. Quando si avvede che altro è il sogno dalla realtà si turba e, se non è di buona volontà, flette. Non ricorda che l’Onnipotente che poteva in un attimo fare del Caos l’Universo, lo fece con fasi ordinate e separate in spazi di tempo detti giorni. Io devo dal Caos spirituale di tutto un mondo trarre il Regno di Dio. E lo farò. Io ne costruirò le basi, le sto costruendo, e devo spezzare la roccia durissima per tagliarvi dentro le fondamenta che non crolleranno. Voi alzerete lentamente i muri. I vostri successori continueranno l’opera, in altezza e in larghezza. Come Io morirò nell’opera, così voi morirete, e ce ne saranno altri e altri che moriranno cruentamente o incruentamente, ma consumati da questo lavoro che richiede spirito di immolazione, di generosità, e lacrime, e sangue, e pazienza senza misura…”evangelo-simon pietro

(a Pietro) “Oh! Simone! Vieni qui. Si parlava della futura Chiesa. Spiegavo che, contro le vostre frette, stanchezze, sconforti e così via, ella richiede calma, costanza, sforzo, fiducia. Spiegavo che richiede il sacrificio di tutti i suoi membri. Da Me che ne sono Fondatore e che ne sono la mistica Testa, a voi, a tutti i discepoli, a tutti quelli che avranno nome di cristiani e appartenenti alla Chiesa universale. E in verità nella grande scala delle gerarchie saranno sovente i più umili, coloro che sembreranno semplicemente dei “numeri”, quelli che renderanno veramente vitale la Chiesa. In verità dovrò sovente rifugiarmi in questi per continuare a mantenere viva la fede e la forza dei sempre rinnovati collegi apostolici, e di questi apostoli dovrò farne dei tormentati da Satana e dagli uomini invidiosi, superbi e increduli. Né il loro martirio morale sarà meno penoso di quello materiale, presi come saranno fra la volontà attiva di Dio e la volontà malvagia dell’uomo, strumento di Satana, che cercherà con ogni studio e violenza di farli apparire menzogneri, folli, ossessi, per paralizzare la mia opera in loro e i frutti della stessa, che sono altrettanti colpi vittoriosi contro la Bestia

E resisteranno?” “E resisteranno anche senza avermi materialmente con loro. Dovranno creder non solo a ciò che è dovere di credere, ma anche alla loro segreta missione, crederla santa, crederla venuta da Me, mentre intorno a loro fischierà Satana per terrorizzarli, e urlerà il mondo per deriderli, e i non sempre perfettamente luminosi ministri di Dio per condannarli. Questo è il destino delle mie future voci. Eppure non avrò altro modo che questo per scuotere, riportare al Vangelo e al Cristo gli uomini! Ma per tutto quello che avrò richiesto da loro, imposto loro e da loro ricevuto, oh! 07-Primato_di_PietroDarò loro eterna gioia, una gloria speciale! In Cielo è un libro chiuso. Solo Dio può leggerlo. In esso sono tutte le verità. Ma Dio talora leva i sigilli e risveglia le verità già dette agli uomini costringendo un uomo, eletto a tale sorte, a conoscere passato, presente e futuro quale il misterioso libro lo contiene. Avete mai visto un figlio, il più buono della famiglia, od uno scolaro, il più buono della scuola, essere chiamato dal padre o dal maestro a leggere in un libro di adulti e ad averne spiegazione? Sta a fianco del padre o del maestro, circondato da un loro braccio, mentre l’altra mano del padre o del maestro segna con l’indice le righe che vuole lette e conosciute dal prediletto. Così fa Dio con i suoi consacrati a tal sorte. Li attira e li tiene col suo braccio, e li forza a leggere ciò che Egli vuole, e a saperne il significato, e a dirlo poi, e averne scherno e dolore. Io, l’Uomo, sono il Capostipite di coloro che dicono le Verità del libro celeste, e ne ho scherno, dolore e morte. Ma il Padre già prepara la mia Gloria. Ed Io, salito ad essa, preparerò la gloria di quelli che avrò forzato a leggere nel libro chiuso i punti che ho voluto, e al cospetto di tutta l’Umanità risorta e dei cori angelici Io li indicherò per quello che furono, chiamandoli presso di Me mentre aprirò sigilli del Libro che oramai sarà inutile tenere chiuso, ed essi sorrideranno rivedendo scritte, rileggendo le parole che già furono loro illuminate quando soffrivano sulla Terra”.

giovanni evangelista.1jpgE gli altri?”, chiede Giovanni “… che come me non hanno letto sulla Terra quel libro, non conosceranno mai ciò che dice?”. “In Cielo ai beati tutto sarà noto. Essi conosceranno, assorbiti nella Sapienza infinita”. “Subito? Appena morti?” “Subito, appena entrati nella Vita.”

“La paura di Dio non costruisce però, anzi demolisce. Non è amicizia. E’ solo attesa che si muta spesso in livore. Ma ognuno dà ciò che può…”

Saranno dunque tutti dei giusti per questa tua benedizione?” “ Non per essa. Ma per le loro azioni. Io ho dato ad essi la forza della benedizione per corroborarli nelle loro azioni. Ma sono essi che devono fare le azioni e fare soltanto giuste azioni per avere il Cielo. Io benedico tutti… ma non tutti si salveranno in Israele”.

… io sono osservante della Legge … Faccio ciò che devo fare assolutamente. Mi astengo dal fare ciò che non è bene fare perché ho paura dell’Inferno. Ma amo però i miei comodi e… lo confesso, studio molto di fare le cose in modo di non peccare ma di non disturbare neppure troppo me stesso. Facendo così mi salverò?” “Ti salverai. Ma perché essere avaro col buon Dio che è tanto generoso con te? Perché pretendere per sé solo la salvezza, carpita a fatica, e non la grande santità che dà subito eterna pace? Suvvia, uomo! Sii generoso con l’anima tua!.”

volto8Se l’uomo sapesse condursi con rispetto verso se stesso e con amore reverenziale a Dio, tutti gli uomini si salverebbero, come Dio lo desidera. Ma l’uomo non procede così. E, come uno stolto, si trastulla con l’orpello invece di prendere l’oro vero. Siate generosi nel volere il Bene. Vi costa? In questo è il merito. Sforzatevi di entrare per la porta stretta. L’altra, ben larga e ornata, è una seduzione di Satana per traviarvi. Quella del Cielo è stretta, bassa, nuda e scabra. Per passarvi occorre essere agili, leggeri, senza pompa e senza materialità. Occorre essere spirituali per poterlo fare. Altrimenti, venuta l’ora della morte, non riuscirete a varcarla. E in verità si vedranno molti che cercheranno di entrarvi senza potervi riuscire, tanto sono obesi di materialità, infronzolati di pompe mondane, irrigiditi da una crosta di peccato, incapaci a piegarsi per la superbia che fa loro da scheletro.

DAL SESTO LIBRO

(terzo anno di vita pubblica di Gesù) 

(alla Valtorta) …la mia Parola è santificazione. Vedi, Maria. Perché vedere i giorni di Cristo sulla Terra è santificazione, Scrivi, Maria. Perché scrivere del Cristo è santificazioneperché ripetere ciò che dice Gesù è santificazione, perché predicare Gesù è santificazione, perché istruire i fratelli è santificazione. Ti sarà data grande ricompensa per questa carità”.

Gesù e il tempio di Gerusalemme(Gesù) “Andiamo apposta (al tempio) per mostrare loro che non ho paura. … Ma non avete ancora capito il loro giuoco? Tutte queste minacce, tutti questi, solo in apparenza, amichevoli consigli, sono volti all’intento di farmi peccare, per poter avere un elemento vero di accusa. …”

“… Tutte le anime del mondo gridano nelle prigioni dei corpi verso l’Altissimo. In buia carcere gemono verso la Luce. Noi, che nella luce della fede vera siamo, abbiamo misericordia di loro.

“In verità vi dico che sono veri figli del Bene coloro che reietti dal mondo e spregiati, odiati, vilipesi, abbandonati come bastardi, reputati obbrobrio e morte, sanno superare i figli cresciuti nella casa ma ribelli alle leggi di essa. Non è essere d’Israele che dà diritto al Cielo. Né è essere farisei, scribi o dottori che assicurala sorte. E’ aver buona volontà e venire generosamente alla Dottrina di amore, farsi nuovi in essa, farsi per essa figli di Dio in spirito e verità.”

BAMBINO1(Gesù) “Fa servire al bene anche il male che vedi. Ogni azione e ogni cognizione deve essere mutata in bene passando da un giudizio e da una volontà retta.” (il giovane Marziam) “… Quando gli attuali sacerdoti parlano di Dio e della religione,essendo quali sono nella maggioranza ed io parlo ora dei più cattivi fra essi, vanno ancora ascoltati come verità?” “Sempre, figlio mio. Per rispetto alla loro missione. Quando fanno atti del loro ministero non sono più l’uomo Anna, o l’uomo Sadoc, e così via. Ma sono “il sacerdote”. Scindi sempre la povera umanità dal ministero.” “Ma se fanno male anche questo…” “Dio sopperirà. E poi!… Ascolta , Marziam! Non c’è nessun uomo completamente buono e nessuno completamente malvagio. E nessuno è così completamente buono da essere in diritto di giudicare i fratelli per completamente malvagi. Bisogna tenere presenti i nostri difetti,contrapporre ad essi le doti buone di chi vogliamo giudicare, e allora avremmo una misura giusta di caritatevole giudizio. Io non ho ancora trovato un uomo completamente malvagio.” “Neppure Doras, Signore?” “Neppure lui, perché è marito onesto e padre amoroso. […] Se io dicessi la prima sillaba di una parola di accusa, voi tutti vi scagliereste come belve sull’accusato!… Io evito che voi vi macchiate di peccato di giudizio col fare così. Capiscimi, Marziam. Non è che Io non veda il male là dove è. Non è che Io non veda il miscuglio di male e bene che è in alcuni. Non è che Io non capisca quando un’anima sale o scende dal livello dove l’ho portata. Non è nulla di tutto questo, figlio mio. Ma è prudenza per evitare le anticarità in voi. E farò sempre così. Anche nei secoli futuri, quando dovrò pronunciarmi su una creatura. Non lo sai, figlio, che talora vale più una parola di lode, di incoraggiamento, a mille rimproveri? Non sai che su cento casi pessimi, indicati come relativamente buoni, almeno la metà divengono realmente buoni perché non manca allora, dopo la mia benevola parola, l’aiuto dei buoni che altrimenti fuggirebbero dall’individuo indicato come pessimo? Bisogna sorreggerle le anime. Non accasciarle. Ma se Io non sono il primo a sorreggere, a velare le parti brutte, a sollecitare in voi benignità e aiuto per esse, mai voi vi dareste ad esse con attiva misericordia. Ricordalo, Marziam…”