Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 25a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL QUINTO LIBRO (25a parte)

Da pag. 397 a pag. 446

Il pane vero e la vera natura di Giuda Iscariota che fuoriesce da una confessione di Giovanni sono i punti principali di questi brani, unitamente al concetto di  matrimonio-ripudio (divorzio ai giorni nostri) e sessualità. Bellissima anche la confessione di una madre che vorrebbe la conversione del figlio.

…non Mosè, ma Dio provvide alla manna. … e poiché veniva dal Cielo, da Dio, e mostrava la sua dolcezza verso i figli, aveva per ognuno il sapore che ognuno voleva, e dava ad ognuno gli effetti desiderati, essendo utile tanto al pargolo, dallo stomaco ancora imperfetto, come all’adulto, dall’appetito e digestione gagliardi, alla fanciulla delicata come al vecchio cadente. E anche, per testimoniare che non era opera d’uomo, capovolse le leggi degli elementi, onde resisté al fuoco, esso, il misterioso pane che al sorgere del sole si squagliava come brina. … servì alla grazia del Signore, … secondo la volontà di chi pregava l’eterno Padre, … affinché gli uomini ricordassero e imparassero che i doni di Dio vanno ricercati dall’inizio del giorno e della vita, e che per averli occorre anticipare la luce e sorgere, per lodare l’Eterno, dalla prima ora del mattino.

…Sorgete a lodarlo (Dio) prima ancora che lo lodi il sorgente sole, e pascetevi della sua parola che conserva e preserva e conduce alla Vita vera.   

Voi morrete come ogni uomo muore, ma risorgerete a Vita eterna se vi nutrirete santamente di questo Pane, … coloro che se ne nutriranno indegnamente diverranno brulichio di vermi infernali, come i gomor di manna conservati contro l’ordine avuto. … il sacrilegio più grande sarà commesso da coloro che metteranno quel Pane su una mensa spirituale corrotta e fetida, o lo profaneranno mescolandolo alla sentina delle loro inguaribili passioni. Meglio per loro sarebbe non averlo mai preso!

Io sono il Pane di Vita. In Me lo si trova. Il suo nome è Gesù. Chi viene a me non avrà più fame, e chi crede in Me non avrà mai più sete, perché i fiumi celesti si riverseranno in lui estinguendo ogni materiale ardore.

La volontà del Padre mio, del Padre che mi ha mandato, è questa: che Io non perda nemmeno uno di quelli che mi ha dato, ma che Io li risusciti all’ultimo giorno. … vedendolo nutrito della fede in Me e segnato del mio sigillo.

La fede viene data da Dio a chi ha l’animo di buona volontà.

Perciò nessuno può venire a Me se non lo conduce a Me il Padre mio, vedendolo nelle tenebre ma rettamente desideroso di luce. … E’ Dio che li istruisce dove andare per essere istruiti di Dio. Chiunque, dunque, ha udito in fondo al suo spirito retto parlare Iddio, ha imparato dal Padre a venire a Me.

I vostri padri mangiarono nel deserto la manna e morirono. Perché la manna era un cibo santo ma temporaneo, … Ma la Manna che Io sono non avrà limitazione di tempo e di potere. E’ non solo celeste, ma è divina, e produce ciò che è divino: l’incorruttibilità, l’immortalità di quanto Dio ha creato a sua immagine e somiglianza. … durerà finché durerà il tempo, e sarà data a tutti coloro che di essa hanno fame santa e gradita al Signore, che giubilerà di darsi senza misura agli uomini per cui si è incarnato, onde abbiano la Vita che non muore. … perché alla mensa del Signorevengano tutti coloro che sono amorosi e infelici e trovino ristoro al loro bisogno di fondersi a Dio e di trovare sollievo al loro penare. … farà ciò che io voglio, e vivrà ascendendo per finire la sua ascesa ai piedi dell’Eterno.spirito_santo1

E’ lo spirito quello che vivifica e ha valore. La carne non giova a niente. 

Le mie parole sono spirito e vita, e vanno udite e capite con lo spirito per averne vita.

Chi dovunque vede menzogna o vede tradimento è anima capace di tali cose, perché si misura sul proprio modello.” Dice Gesù.

Si corrompono solo quelli che hanno già tendenza a farlo da loro.

L’inferno non è chiuso nella Terra. E’ sulla Terra, Giovanni. Nel cuore degli uomini. E oltre si completa. 

(L’Iscariota) “… Io parto da questo concetto filosofico. Se tutto è controllato da Dio, tutto ciò che facciamo è per sua volontà, e perciò ci deve premiare tutti a un modo perché non siamo che automi mossi da Lui. Noi siamo esseri privi di volontà. … l’unica Volontà … è tanto infinita che schiaccia e annulla la volontà limitata delle creature. Perciò tanto il bene che il male, che sembra che noi facciamo, lo fa Dio, perché ce lo impone. Perciò non ci punirà del male e sarà così esercitata la sua giustizia, perché le nostre colpe non sono volontarie ma imposte da chi vuole che le facciamo perché bene e male siano sulla Terra. Chi è cattivo è il mezzo espiativo dei meno cattivi. E per sé soffre di non poter essere giudaconsiderato buono, e così espia la sua parte di colpa. Gesù l’ha detto. L’inferno è sulla Terra e nel cuore degli uomini. Satana io non lo sento. Non c’è. Lo credevo un tempo. Ma da qualche tempo sono sicuro che tutto è fola. E credere così è giungere alla pace. … Sarà perché sono meglio degli altri, più perfetto, che ho superato il terrore degli uomini per Satana.” […] … Giuda cerca di abbracciarlo, (Gesù) e termina in un soffio, stretto per forza fra le braccia del bestemmiatore: “Mi fai ribrezzo! Satana non lo vedi e senti perché è tutt’uno con te. Va via, demonio!” Giuda, sfrontato, lo bacia e ride, come se il Maestro gli avesse detto in segreto qualche lode.

(Gesù a Giovanni) “… Che altro devi dire? … Su, dunque,! Potresti aver visto male. Io ti aiuterò a vedere bene. Mi devi anche dire ciò che tu pensi sulle probabili cause del peccare di Giuda.”  “Signore, Giuda si sente senza la forza che vorrebbe per fare miracoli.. Tu lo sai che ci ha sempre ambito… Ti ricordi di Endor? E invece.. è quello che fa meno. Da quando è tornato, poi, non riesce più a nulla… e nella notte se ne lamenta anche in sogno, come fosse un incubo e… Maestro, Maestro mio!” “Su. Parla. Fino in fondo.” “E impreca… e fa della magia. Questa non è menzogna e non è dubbio. L’ho visto io. Mi sceglie per compagno perché dormo sodo. Perché dormivo sodo, anzi. Ora, lo confesso, lo sorveglio, e il mio sonno è meno profondo perché appena si muove io lo sento… Ho fatto male forse. Ma ho finto di dormire per vedere ciò che faceva. E per due volte l’ho visto e sentito fare cose brutte. Io non mi intendo di magia. Ma quella è tale.” “Solo?” “No e sì. A Tiberiade io l’ho seguito. E’ andato in una casa. Ho chiesto dopo chi ci sta. Uno che fa negromanzia con altri. E quando Giuda è uscito, quasi a mattina, dalle parole dette ho capito che si conoscono e sono in tanti… e non tutti stranieri. Chiede al demonio la forza che Tu non gli dai. E’ per questo che io sacrifico la mia al Padre perché la passi a lui, e lui non sia più peccatore.” “Dovresti dargli la tua anima. Ma questo né il Padre né Io lo permetteremmo…” Un lungo silenzio. Poi Gesù dice con voce stanca: “Andiamo, Giovanni. Scendiamo. Riposeremo in attesa dell’alba.” “Sei più triste di prima, Signore! Ho fatto male a parlare!” “No. Io sapevo già. Ma tu almeno sei più sollevato… e ciò è quello che conta.” “Signore, devo sfuggirlo?” “No. Non temere. Satana non nuoce ai Giovanni. Li terrorizza, ma non può levare loro la grazia che Dio continuamente fa loro. …”  

(La questione del ripudio)“Voi, ripudiando, come lecito non vi è, portate offesa all’anima della vostra compagna, alla carne gemella che alla vostra si è unita, al tutto che è la donna che avete sposata esigendo la sua onestà, mentre o spergiuri, andate ad essa disonesti, menomati, talora corrotti, e continuate ad esserlo, cogliendo ogni occasione per poterla colpire e dare maggior campo alla libidine insaziabile che è in voi. Prostitutori delle mogli vostre! … Solo nel caso che la grazia vi tocchi, e comprendiate che la donna non è un possesso ma un’anima, amoree perciò ha diritti uguali ai vostri di essere riconosciuta parte dell’uomo e non suo oggetto di piacere, e solo nel caso che sia tanto duro il vostro cuore da non sapere elevarla a moglie, dopo averla goduta come una prostituta, solo nel caso di levare questo scandalo di due che convivono senza benedizione di Dio sulla loro unione, voi potete rimandarla. Perché allora la vostra non è unione ma fornicazione, e sovente senza onore di figli, perchè disciolti contro natura o allontanati come vergogna. In nessun altro caso. In nessun altro. Perché se figli illegittimi avete dalla vostra concubina, avete il dovere di porre fine allo scandalo sposandola, se liberi siete. Non contemplo il caso dell’adulterio consumato ai danni della moglie ignara. Per quello sono sante le pietre della lapidazione e le fiamme dello sceol. Ma per chi rimanda la propria moglie legittima perché di essa è sazio e ne prende un’altra, non c’è che una sentenza: costui è adulteroE adultero è chi prende la ripudiata, perché se l’uomo si è arrogato il diritto di separare ciò che Dio ha congiunto, l’unione matrimoniale continua, agli occhi di Dio, e maledetto è chi passa a seconda moglie senza essere vedovo. E maledetto è chi riprende la donna prima sua e poi, rimandatala per ripudio e abbandonatala alle paure della vita, onde essa cede a nuove nozze per il suo pane, la riprende se resta vedova del secondo marito. Perché, anche che vedova sia, ella fu adultera per colpa vostra, e voi raddoppiereste il suo adulterio. Avete compreso, o voi farisei che mi tentate?”

donna-triste_200x200Non tutti capiscono questo, ne lo capiscono beneAlcuni infatti preferiscono il celibato per essere liberi di secondare i vizi. Altri per evitare di poter peccare essendo mariti non buoni. Ma solo alcuni, ai quali è concesso, comprendono la bellezza di essere scevri di sensualità e di anche onesta fame di donna. E sono i più santi, i più liberi, i più angelici sulla terra. Parlo di coloro che si fanno eunuchi per il Regno di Dio. Ci sono negli uomini quelli che nascono tali. Altri che tali vengono fatti. I primi sono mostruosità che devono suscitare compassione, i secondi abusi che vanno repressi. Ma c’è infine la terza categoria: di eunuchi volontari … sono esseri dotati di ciò che manca ai più fra gli uomini. Non oggetto perciò di stolto scherno, ma anzi di grande venerazione.” … Gli ammogliati tra gli apostoli bisbigliano fra loro. … “Né vi è interdetto farlo d’ora in poi. Vivete in continenza, vedendo nella compagna la sorella, e grande merito ne avrete agli occhi di Dio. …”

“Le rovine dei figli posso essere riparate dalle madri. …”

occhio lacrima“… Il tuo dolore, perché è buono, non è sterile, ma fecondo. Per il tuo soffrire sarà salva l’anima che ami. Tu espii per lui, ed espii con così retta intenzione che tu sei l’indulgenza del figlio tuo. Egli tornerà a Dio. Non piangere.” “Ma quando? Quando mai?” “Quando il tuo pianto si sarà disciolto nel mio Sangue.” “… Ma allora è vero ciò che egli dice? …” “… Io sarò ucciso per farvi degni di Vita. Sono il Salvatore, donna. E salvezza si dà con la parola, con la misericordia e con l’olocausto. Per tuo figlio questo ci vuole. E questo darò. Ma tu aiutami. Dammi il tuo dolore. Va con la mia benedizione. Conservala in te per poter essere misericorde e paziente presso tuo figlio e ricordargli così che Un altro fu misericorde con lui.  …”

Io non torno indietro. Io vado avanti. Chi è buono mi segua col suo spirito e parli di Me ai dubbiosi. …

(Le folle si litigano Gesù) “…Siamo pentiti di averti cacciato!” urlano quelli Jabes. “No, da noi. A Pella dove è vivo il tuo miracolo.”…  “Mi troverete a Gerusalemme. Andate e perseverate. Non siate simili ai venti che vanno in ogni direzione. Addio.” “No. Vieni. Ti rapiamo con la forza se non vieni.” “Voi non alzerete la mano su Me. Questa è idolatria, non vera fede. La fede crede anche senza vedere. Persevera anche se combattuta. Cresce anche senza miracoli. …”

“… Fino ad ora ho sostato cercando convertirli. Ora vengo e passo, senza sostare. Vado al mio destino che mi incalza. Dio e l’uomo mi spronano, e non posso più sostare. Mi pungola l’amore e mi pungola l’odio. Chi mi ama mi può seguire. Ma il Maestro non corre più dietro alle pecore riottose.” “Non ti amano Maestro divino?” chiede Mattia. “Non mi comprendono.” “Cattivi sono.”(Mattia) “Li appesantiscono le concupiscenze.”