La Scala Santa

LA SCALA SANTA

Ferrara di Monte Bardo – (Verona, Italy) 16 Settembre 2006

MaddellaCoronaAll’interno del Santuario Madonna della Corona, vi è la Scala Santa, una riproduzione di quella che salì più volte Gesù durante la sua Passione. Il 16 settembre 2006 è la data in cui venne celebrata la prima di molte Messe comunitarie per i genitori che hanno perso un figlio.

Nel XV secolo il Santuario Madonna della Corona era un romitaggio; la prima chiesa venne inaugurata nel 1530, dopo la visita del vescovo Gian Matteo Giberti. Divenne santuario nel 1625, quando i cavalieri di Malta fecero riedificare la chiesa, che venne poi completata nel 1680. All’inizio il santuario era noto col nome di Santa Maria di Montebaldo.

Nel 1898 si decise di ampliarla di circa due metri verso il piazzale antistante; fu così che nel 1899 fu rifatta la facciata in stile gotico e decorata con marmi di Sant’Ambrogio. Nel 1928 furono fatti alcuni ritocchi all’altare maggiore nella nicchia della Madonna. Nell’Anno Santo 1975 iniziarono dei lavori per la ristrutturazione della chiesa, fu scavato nella roccia per ampliarla: da 220 m2 si passò ai Scala_Santa_1 Roma600 m2, ora è lunga 30 m e larga 20 m e la sua cupola è alta 18 m Il santuario fu consacrato il 4 giugno 1978, il completamento della ristrutturazione venne fatto in onore della visita del Santo Papa Giovanni Paolo II il 17 aprile 1988.

La Scala Santa a Roma – La più celebre e visitata scala santa, meta di pellegrinaggio da parte dei cattolici, facente parte di un complesso denominato Santuario della Scala Santa nelle immediate adiacenze della basilica di San Giovanni in Laterano. La pia leggenda, di origine medievale, afferma che si tratterebbe della scala stessa salita da Gesù, che sarebbe stata trasportata a Roma da Sant’Elena Imperatrice, madre di Costantino I, nel 326.

Mentre una volta vi si accedeva solamente attraverso una salita di gradini dal paese di Brentino in Vallagarina, oggi è raggiungibile anche attraverso una strada asfaltata dopo il paese di Spiazzi, che termina in una galleria scavata nella roccia nel 1922, dove è esposto il dipinto della Madonna.

Scala_Santa Santuario Madonna della Corona

Questa strada è percorribile solo a piedi, e lungo il tragitto ci sono le quattordici stazioni della Via Crucis, e viene riprodotto il sepolcro dove venne messo Gesù dopo la sua morte.

La Scala Santa

All’interno del santuario vi è la Scala Santa, riproduzione della scala che si trova a Roma vicino alla Basilica di San Giovanni in Laterano; è la scala dove Gesù salì e discese più volte nel giorno in cui fu flagellato, coronato di spine e condannato alla morte sulla croce, tingendola così con il Suo Sangue. Per poterla percorrere ci sono delle tradizioni da seguire:

– Dopo aver intinto la mano nell’acqua santa si fa il segno della croce.

Si salgono i 28 gradini solamente in ginocchio e ad ogni gradino si prega il Signore.

– Con grande raccoglimento si medita e si prega sulla passione di Gesù Cristo:

il sudore di sangue nell’orto – la flagellazione – la coronazione di spine – il viaggio al Calvario – la crocifissione e morte di nostro Signore Gesù Cristo.

La devozione

La devozione alla Madonna della Corona è documentata in molte località della Diocesi di Verona e di Vicenza, e particolarmente nelle parrocchie dalla Lessinia. Nella parrocchiale di Sant’Anna d’Alfaedo un quadro descrive il trasporto della Madonna della Corona da Rodi alle rocce del Monte Baldo. Da tutta la Lessinia partivano e partono pellegrinaggi romei di un giorno, dal vicentino di due giorni, con un tragitto particolare. Non si percorre l’alta Lessinia con le sue strade lunghe e tortuose, ma ci si innesta con una ripida mulattiera che porta alla conca dei Parpari e si innesta nella montagna veronese dietro i corni attraverso San Giorgio di Bosco Chiesanuova, Podesteria di Erbezzo e dal Passo delle Fittanze si scende attraverso il passo della Liana a Fosse ultimo paese della madonnacoronaLessinia prospiciente il Monte Baldo. È tradizione offrire un dolce tipico ai pellegrini vicentini al passo delle Fittanze.

Vi si venera una statuetta della Madonna che regge in grembo il Cristo morto. La leggenda dice che l’immagine dell’Addolorata sia miracolosamente apparsa nel 1522, al tempo dell’occupazione turca di Rodi dove essa sarebbe stata in precedenza custodita. La piccola scultura in pietra dipinta è, in effetti, del primo Quattrocento, ma fu donata, certamente come ex voto da Ludovico di Castelbarco, nel 1432. Il materiale è della zona e la forma deriva dallo stile Vesperbild d’oltralpe.

Fonte e foto: http://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_Madonna_della_Corona

Sito uff. http://www.madonnadellacorona.it/

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