Santa Mariam di Gesù Crocifisso

SANTA MARIAM di GESÙ CROCIFISSO

(MARIAM BAOUARDY)

Religiosa [1846-1878] 26 Agosto

E’ la prima figura araba elevata all’onore degli altari. Estasi,visioni e stigmate B. MARIAM dì GESÙ CROCIFISSOincoronarono di sofferenza la sua vita, una donna sicuramente fuori del comune che operò coraggiosamente nel suo ambiente con determinazione. Canonizzata il 17 maggio 2015 a Roma!

Mariam Baouardy proveniva da una famiglia di origini modeste e fu esempio di umiltà perfetta. Era una donna fuori dal comune, che sviluppò una personalità complessa nonostante i gravi ostacoli sociali e la banalizzazione della religione propri dell’epoca e del luogo dove viveva. Ella affrontò con coraggio il suo ambiente e operò in esso con determinazione.

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(in spagnolo)

Nacque da una famiglia araba melkita, il 5 gennaio 1846 ad Abellin (Zabulon), che si trova tra Nazareth e il Ivionte Carmelo in Terra Santa, all’epoca appartenente all’impero ottomano. I suoi genitori, cristiani greco-ortodossi, Giorgio Baouardy e Mariani Chahyn, avevano perso dodici figli maschiavevano allora fatto un pellegrinaggio a piedi a Betlemme per chiedere a Gesù Bambino una figlia e promettendo di darle il nome di Mariam (o Maria), voto che fu adempiuto durante il rito melkita del battesimo e della cresima. I suoi genitori morirono a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, quando Mariam aveva due anni. Dopo diverse richieste, riuscì a fare la prima comunione, quando aveva quasi otto anni.

B. MARIAM dì GESÙ CROCIFISSO1Nel 1854 fu portata ad Alessandria di Egitto. All’età di dodici anni, senza dirle nulla, lo zio la fidanzò con il fratello di sua moglie, ma Mariam non voleva sposarlo e quando scoprì che il matrimonio era imminente si tagliò i capelli. Cosa che le procurò punizioni fisiche e umiliazioni. Mariam chiese allora a un inserviente che stava partendo per la Palestina di portare un messaggio al fratello a Nazareth, ma il servo tentò di persuaderla a convertirsi all’islam. Si dice che la sua risposta fu: «Sono figlia della Chiesa cattolica apostolica. Con la grazia di Dio spero di perseverare fino alla morte nella mia religione, che è l’unica vera». Forse le parole della ragazza furono meno pompose, ma il significato era comunque questo. Il servo la colpì duramente e la ferì con la scimitarra sul collo, poi la avvolse in una coperta e la lasciò in strada. Mariam fu portata in una grotta dove, così raccontò, una suora vestita di blu la curò e le predisse il futuro. Da quel momento fu convinta di essere stata salvata dalla Vergine Maria in persona.

Una volta riacquistata la salute, un frate francescano aiutò Mariam, che all’epoca aveva tredici annia trovare un posto di inserviente in una famiglia cristiana, prima ad Alessandria, poi a Gerusalemme e infine a Beirut. Nella basilica del Santo Sepolcro Mariam fece voto di castità perpetua. Infine arrivò a Marsiglia, all’età di diciassette anni, lavorando sempre come inserviente. Tentò di entrare nelle Figlie della Carità, ma il suo datore di lavoro persuase la madre superiora a non accettarla. Nel 1865 riuscì ad entrare nel noviziato delle Sorelle di S. Giuseppe dell’Apparizione, che non le permisero di prendere i voti a causa di una serie di strane visioni e trancee, il 29 marzo 1867, dell’esperienza delle stigmate (episodi che Mariam considerava disgrazie piuttosto che manifestazioni divine). La forte disapprovazione della maestra delle novizie fece cessare le visioni, ma solo per un anno. All’età di ventuno anni, ancora analfabeta e impegnata nella sua chiamata ai servizi più umiliparlando di se stessa come «un piccolo niente», Mariam divenne carmelitana a Pau, nel sud ovest della Francia, prendendo il nome di suor Mariam di Gesù Crocifisso. Era felice di cucinare, lavare i B. MARIAM dì GESÙ CROCIFISSO2piatti, pulire e compiere altri servizi del genere.

Nel 1870 accompagnò un piccolo gruppo di carmelitane missionarie a Bangalore, in India. Mariam era felice dell’estrema povertà del piccolo Carmelo in India, perché le permetteva di sentirsi più vicina agli appartenenti alla casta degli intoccabili. Dal 1871 le sue stigmate iniziarono a sanguinare copiosamente dal mercoledì sera al venerdì mattina; ella tentò di nascondere la sua “malattia”, che le impediva di lavorare come prima. Prese i voti il 21 novembre 1871, ma dovette ritornare in Francia, soprattutto a causa delle crescenti difficoltà fisiche e del sospetto che fosse posseduta dal diavolo. Fu contenta di ritornare a Pau, dove sperimentò un nuovo sentimento di amore che, come disse, «brucia e consuma».

Nel 1872 disse alle sue superiore che Gesù le aveva detto di fondare un convento di carmelitane a Betlemme. Tentò di superare le numerose opposizioni e, grazie a potenti sostenitori (intervenne perfino papa Pio IX), partì con otto sorelle, arrivando a Gerusalemme il 6 novembre e a Betlemme cinque giorni dopo. Fu lei a ideare e a supervisionare la costruzione del convento. L’edificio era quasi terminato quando vi entrarono il 21 novembre 1876. Anche a Betlemme ella continuò nella sua vocazione di “piccola sorella di tutti”. Gli strani fenomeni quasi mistici ora avevano preso la forma di “persecuzioni” con i “tormenti” dell’amore divino. Progettò la costruzione di un’altra casa a Nazareth e con entusiasmo compì un pellegrinaggio in preparazione al lavoro.

In estate soffriva di problemi circolatori e non riusciva a dormire di notte, ma ogni mattina si presentava sul luogo della costruzione, nonostante riuscisse a stento a B. MARIAM dì GESÙ CROCIFISSO3reggersi in piedi. Iniziò una nuova fase di tormento spirituale nella quale credeva che Dio l’avesse abbandonata, anche se questo sentimento non indebolì la determinazione che metteva nell’ incoraggiare gli operai che stavano costruendo il convento.

Il 22 agosto 1878, mentre stava portando loro dell’acqua, cadde e si ruppe un braccio, che si infettò gravementeMorì il 26 agosto 1878, all’età di trentatré anni. Venne beatificata il 13 novembre 1983, posta a modello per il desiderio di unità e riconciliazione e come persona che credeva che la santità non fosse «preghiera, visioni o rivelazioni [,..] ma umiltà». Aveva una devozione particolare allo Spirito Santo: «O Santo Spirito, fonte di pace e di luce, illuminami. Sono povera, fammi ricca. Sono l’essere umano più ignorante, fammi comprendere Gesù!». E’ la prima figura araba elevata all’onore degli altari.

Il 17 maggio 2015, in piazza San Pietro a Roma, papa Francesco ha ufficialmente posto alla venerazione di tutta la Chiesa cattolica questa “piccola araba” e altre tre Beate: la sua conterranea suor Maria Alfonsina Danil Ghattas, suor Giovanna Emilia De Villeneuve e madre Maria Cristina dell’Immacolata Concezione (Adelaide Brando).

FonteIl primo grande dizionario dei santi di Alban Butler