Santa Elisabetta del Portogallo

Santa Elisabetta del Portogallo

regina e clarissa (1271-1336) 4 Luglio

Principessa data in sposa all’età di 12 anni, dal cuore grande e  mansueto, si S. Elisabettaoccuperà anche dei figli illegittimi del marito, re del Portogallo, il suo corpo venne trovato incorrotto.   

Santa Elisabetta del Portogallo nacque a Saragozza, figlia del re Pietro III d’Aragona e Costanza, figlia del re di Sicilia. Al momento del battesimo le venne dato il nome di Elisabetta in memoria della zia, Santa Elisabetta di Ungheria (17 nov), morta quaranta anni prima, ma nel suo paese era conosciuta con la forma spagnola di questo nome, Isabella. La giovane principessa crebbe in un ambiente devoto, e mostrò interesse sia nelle questioni religiose, sia in quelle di corte.

All’età di dodici anni sposò Dionigi, re del Portogallo, che «concesse totale libertà al suo culto, e stimava la sua pietà senza sentirsi obbligato a imitarla» (B.T.A.). La loro prima figlia, Costanza, nacque nel 1290, e il secondo figlio. Alfonso, nel 1291. Suo marito condusse una vita dissoluta e mise al mondo molti figli illegittimi: Santa Elisabetta si occupò anche di loro e provvide alla loro istruzione. Dionigi era, comunque, un abile governante e il suo regno fu successivamente descritto come un’età d’oro; egli stesso era soprannominato “il Giustiniano del Portogallo” per la saggezza delle sue leggi.

S. Elisabetta1Quando Alfonso brandì le armi contro il padre, principalmente a causa dei favori del re verso un suo figlio illegittimo, Santa Elisabetta si guadagnò la reputazione di pacificatrice, tentando di porre termine a queste dispute, chiedendo aiuto anche a Ferdinando IV di Castiglia, che aveva sposato sua figlia Costanza, oltre che a vari altri principi. Dionigi la bandì dalla corte, pensando che appoggiasse troppo suo figlio, e in questo periodo d’esilio Santa Elisabetta visse osservando una regola severa, stabilendo momenti da dedicare alla preghiera efacendo elemosina. Intensificò la sua devozione e si fece conoscere per la carità verso i malati e i poveri, oltre che per l’assistenza dei pellegrini; offrì doti per il matrimonio di ragazze povere e istituì ricoveri per prostitute pentite.

Alla fine si riconciliò con il marito, che la ricompensò per aver portato la pace tra lui e il figlio, che si era ribellato una seconda volta nel 1323 e aveva assediato Lisbona. Il re morì nel 1325 dopo una lunga malattiadurante la quale venne assistito da Santa Elisabetta, che poi decise di dedicare il resto della propria vita a opere di bontà e donò ai poveri quasi tutte le sue ricchezze. Vestita da terziaria francescana, si recò in pellegrinaggio a Compostella, e in seguito decise di entrare in un convento di Clarisse, che aveva fondato a Coimbra.

Non prese i voti, ma visse semplicemente in una casa attigua al convento.S. Elisabetta2 Morì il 4 luglio 1336 a Estremoz in Portogallo, dove si era recata, nonostante la sua grave malattia, per un’altra missione di riconciliazione tra suo figlio, diventato re Alfonso IV, e il re di Castiglia. Pronunciò i voti religiosi sul letto di morte e fu seppellita nella cappella delle Clarisse a Coimbra. Alla sua intercessione furono attribuiti alcuni miracoli, sebbene pare che la ben nota storia di un paggio, salvato miracolosamente dalla morte in una fornace di calce, provenga dal folclore di Goa, e che il merito sia stato attribuito a Santa Elisabetta solo nel XVI secolo. Nel 1576 fu raccolta la documentazione per iniziare la sua causa, e il corpo riesumato nel 1612 fu trovato intatto. Fu canonizzata nel 1625; è patrona di Coimbra e una delle sante patrone del Portogallo. 

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FonteIl primo grande dizionario dei santi di Alban Butler