San Nicola il Pellegrino

San Nicola il Pellegrino

 (1094) 02 giugno

C’è chi lo ha definito pazzo, chi indemoniato, sembra che l’unico suo vizio fosse quellos. nicola di gridare continuamente Kyrie Eleison, ma ciò fu sufficiente ad emarginarlo dal nostro mondo per elevarlo nell’altro.

Nicola il Pellegrino era un devoto e semplice giovane greco. I suoi genitori disperarono di potergli insegnare alcunché e perciò, all’età di sei anni, lo mandarono a pascolare il gregge. Forse conscio dei suoi limiti gridava continuamente Kyrie Eleison la madre, pensando che fosse matto, lo cacciò di casa all’età di dodici anni. Pentitasi poi del gesto convinse i monaci di Sterion a prendersi cura del ragazzo. Ben presto anche i monaci si stancarono del suo continuo gridare  Kyrie Eleison e lo lasciarono andare ramingo. Così con suo fratello Giorgio visse in una grotta emettendo il suo grido strano e facendo grezze croci di legno.

Poiché i preti del luogo gli negavano la santa Comunione pensando che fosse un indemoniato, si decise a partire per l’Italia. Durante il viaggio fu oggetto di maltrattamenti ma alla fine raggiunse le coste dell’Italia meridionale, dove non aveva però né amici né punti di appoggio. Per un po’ di tempo visse a Otranto, poi girovagò per la Puglia, vivendo di elemosina.

s. nicola1Indossava un abito molto semplice che gli arrivava al ginocchio, e percorreva la regione con una croce nella mano destra ripetendo l’invocazione Kyrie EleisonPortava con sé mele o altre cose gradite ai bambini che si radunavano attorno a lui nelle strade e facevano eco alla sua invocazione. Una parte della popolazione lo trattava gentilmente mentre altri, pensando che fosse un vagabondo o un lunatico, lo respingevano. Nicola era così sconcertante per una società che nulla sapeva dei ritardati mentali che alla fine l’arcivescovo di Trani decise di vederlo.

Il nostro santo arrivò, ripetendo l’invocazione Kyrie Eleison, davanti all’arcivescovo che l’interrogò e lo giudicò persona devota. Durante l’interrogatorio l’attenzione di Nicola si disperse e alla fine se la svignò con i bambini, dimenticandosi dell’alto prelato. Per tre giorni sembrò felice, ma il quarto cadde malato, e morì a TraniDopo la morte fiorirono su di lui molte leggende e fu venerato per i miracoli attribuiti alla sua intercessione. Fu canonizzato da papa Urbano II nel 1098. Il suo emblema è una croce greca, e nei dipinti appare circondato da una corona di fanciulli. Lo spazio considerevole che gli dedicano gli Acta Sanctorum riflette le perplessità dei cronisti.

Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler