Sant’Apollonio

Sant’Apollonio

martire ( 1 8 5 ) 21 Aprile 

Sant’ApollonioS. Apollonio fu martirizzato a Roma nel 185, sotto l’impero di Commodo. Durante gli interrogatori seppe mostrare la superiorità morale del cristianesimo rispetto al paganesimo. Festeggiato erroneamente il 18 aprile è passato al 21.

Apollonio nacque probabilmente in Grecia o in Asia Minore. Narrano di lui, e di come giunse al martirio, sia Eusebio, nella sua Storia Ecclesiastica, che S. Girolamo (30 set.), nel suo Gli uomini illustri e due redazioni della ‘passio’, una in armeno e l’altra in greco, scoperte nel secolo XIX.  Secondo S. Girolamo era un senatore romano e, sebbene risulti strano che Eusebio non faccia menzione di ciò, la notizia ben si integra con quant’altro si sa di lui. Apollonio fu denunciato come cristiano dal suo servo e interrogato dal prefetto e da un tribunale; gli fu quindi ordinato di difendersi davanti al senato.

Fu ascoltato con grande rispetto, forse grazie alla sua fama di uomo colto, ma più probabilmente perché era egli stesso un senatore. Lesse davanti al senato un ”insigne volume descrittivo della fede in Cristo”. Quindi questo ‘volumen’ invece di essere una ritrattazione, conteneva un’apologia del Cristianesimo, atto contrario al rescritto imperiale di Traiano, che lo proibiva, pertanto Apollonio venne condannato a morte.

Attaccò il paganesimo e dichiarò spregevoli i suoi idoli: «Io adoro e servo solo il Dio che vive nei cieli, non idoli creati dalle mani dell’uomo. Quindi sant'apollonio messanon adorerò l’oro e l’argento, o il bronzo, o il ferro, o gli dèi immaginari scolpiti nel legno e nella pietra, dei che non vedono né sentono, perché sono opera di artigiani, orefici e tornitori, prodotto di mano d’uomo, che non si muoveranno mai da soli».

I testi riferiscono che fu sottoposto a due interrogatoria distanza di tre giorni l’uno dall’altro, il primo presieduto dallo stesso Perennio, il secondo da un collegio di senatori, consiglieri e giuristi. La descrizione delle udienze, meraviglia per il tono pacato ed il trattamento riservatogli, non solo per il suo rango sociale; al contrario di altre ‘passiones’ chiaramente inverosimili o troppo brevi; è ascoltato con attenzione, lo interrompono solo per contrastare, ma con serietà, le sue argomentazioni o per moderare l’asprezza delle sue parole e quindi la punibilità di esse.

Perennio è un giudice illuminato e magnanimo, come Apollonio è un uomo dalla mente pronta e vivacissima; ad Apollonio piace vivere, ma egli non esita a scegliere la morteperché senza nessuna costrizione, crede volentieri nella dottrina della resurrezione e del giudizio finale, perché questa se fosse pure un’illusione o un errore, dà conforto e illumina la vita, togliendola da umilianti compromessi.

Continuò sostenendo che il cristianesimo era superiore per la concezione della morte e della vita: la morte era una necessità naturale senza alcunché di spaventoso in se stessa, mentre la vera vita era quella dell’anima. Soprattutto, il cristianesimo superava il paganesimo per l’opera di Cristo, Verbo di Dio e Rivelatore: «Questo Verbo è il nostro salvatore Gesù Cristo, divenuto uomo in Giudea, retto in tutte le cose e pieno di sapienza divina. Per amore degli uomini ci ha mostrato il Dio di tutto l’universo e ha indicato alle nostre anime la via della vita […]. Con la sua passione pose fine al dominio del peccato».Sant’Apollonio2

Ragionando in tal modo Apollonio usava le tattiche dei primi apologeti, i quali raramente discutevano di argomenti teologici, ma provavano piuttosto a mostrare la superiorità morale del cristianesimo rispetto al paganesimo. La sua dichiarazione ci dà un’immagine affascinante della fede e della morale dei primi cristiani. Da S. Girolamo si evince l’impressione di un documento scritto letto di fronte al senato, ma più probabilmente Apollonio tenne un discorso a braccio, per quanto elaborato.

I due resoconti del processo e della passio, uno greco e l’altro armeno (quest’ultimo scoperto solo nel 1874) che coincidono riguardo alle attenzioni avute dal giudice e dai senatori verso Apollonio, differiscono sui particolari dell’interrogatorio e dell’esecuzione. Secondo il testo greco egli morì dopo torture crudeli e prolungate, mentre secondo il testo armeno fu decapitato, e ciò è sicuramente più in linea col tono del resto della vicenda.

Non si hanno testimonianze riguardanti un culto antico, mentre nel Medio Evo il santo veniva confuso con il S. Apollonio che morì con S. Filemone (8 mar.) e con l’Apollo menzionato assieme a S. Paolo (cfr. At 18,24 e lCor3,4). A causa di tale confusione la sua commemorazione fu mantenuta il 18 aprile, sebbene la data della sua morte possa essere fissata con accuratezza il 21 aprile. La sua apologia del cristianesimo è tra le più incisive del periodo e i suoi Atti sono piacevolmente scevri dai tipici stereotipi.

Fonti: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler / http://www.katieking.it/ / http://www.piardi.org/vol3/volume3devozioni420.htm