San Giovanni Battista de la Salle

San GIOVANNI BATTISTA de LA SALLE

fondatore (1651-1719) 7 Aprile 

Riuscì a passare dalla vita comoda e agiata del benestante San Giovanni Battista de La Sallecanonico alle mani della provvidenza attraverso un abbandono totale ed un ubbidienza dettata dalla preghiera e  dalla meditazione. Completando la sua vita con queste parole: «Adoro in tutte le cose il santo volere di Dio su di me» 

Giovanni Battista de la Salle nacque, nell’aprile 1651, da una ricca famiglia aristocratica a Reims, nella Francia settentrionale. Era il primogenito di undici figli, tre dei quali morirono durante l’infanzia; degli otto restanti,tre sarebbero divenuti sacerdoti e una suora. La famiglia sembra essere stata molto pia e osservante, ma si hanno pochi particolari riguardo ai primi anni di Giovanni Battista de la Salle . Quando ai suoi vecchi insegnanti venne richiesta un’impressione su di lui, parvero ricordare poche cose e se ne può dedurre che non si fosse distinto all’interno della sua classe.

A nove anni si trasferì al collegio dei Bons Enfants locale e vi rimase per otto anni scolastici, seguendo il piano di studi normale, basato quasi interamente sui classici antichi; ricevette la tonsura clericale a undici anni, come era abitudine all’epoca per coloro che sembravano intenzionati a proseguire la formazione sacerdotale, e nel 1667 fu chiamato a succedere a un lontano cugino come San Giovanni Battista de La Salle1canonico del capitolo della cattedrale. Quest’usanza di fare accedere giovani laici al capitolo prima ancora di iniziare gli studi presbiterali, era legata al fatto che il ricavato dal canonicato sarebbe servito a pagare le spese di tali studi; Giovanni Battista de la Salle in realtà non aveva bisogno di aiuto per pagare le sue rette, ma fu comunque canonico, svolgendo i semplici compiti che tale ufficio comportava.

Terminati gli studi si trasferì a Saint-Sulpice a Parigi, un seminario aperto circa trent’anni prima che già godeva di una certa fama per la qualità della sua formazione e la profonda devozione promossa dai suoi insegnanti, sacerdoti della Società di Saint-Sulpice.

Si adagiò nella vita comoda di canonico della cattedrale dotato di mezzi propri, frequentando le celebrazioni quotidiane ma senza responsabilità parrocchiali. Ciò che accadde in seguito cambiò completamente la sua vita: ripensando al passato, poco prima di morire, Giovanni Battista scrisse che se avesse saputo dove ciò lo avrebbe condotto, non avrebbe sollevato un dito per essere coinvolto. Incoraggiò sempre, invece, i suoi seguaci a cercare il volere di Dio nella propria vita provando a guardare ogni avvenimento «con gli occhi della fede»: questa era adesso la sua risposta. I genitori di Giovanni Battista de la Salle morirono mentre era a Parigi a studiare; tornato a Reims per occuparsi di questioni famigliari, terminò i suoi studi nella locale università e fu ordinato sacerdote nel 1678; continuò a studiare fino a ottenere il dottorato in teologia nel 1681.

Nonostante potesse apparire adattissimo ad alti incarichi all’interno della Chiesa, all’epoca egli stesso non aveva le idee chiare riguardo a un apostolato o a una missione particolare, né aveva avuto visioni che lo ispirassero come era successo ad altri santi. Aveva compiuto opera di catechesi tra i poveri come parte della sua formazione a Parigi ed era stato coinvolto, assieme al canonico Nicola Roland, nella fondazione di una congregazione religiosa femminile, l’Istituto delle Suore del Bambino Gesù, per dare istruzione alle ragazze povere, ma una volta assolto questo impegno, nel 1679, non sembrò interessarsi ulteriormente.

Adriano Nyel, un laico che aveva aperto quattro scuole gratuite per i poveri a San Giovanni Battista de La Salle2Rouenlo contattò nel 1679 per farsi aiutare ad aprire una scuola simile a Reims. Un parroco locale mise a disposizione parte della sua canonica, mentre una ricca signora offrì denaro per l’apertura di una seconda scuola nel caso Giovanni Battista de la Salle ne avesse accettato la responsabilità amministrativa. Poiché i bambini giunsero numerosi, vi fu bisogno di altro denaro per pagare gli insegnanti e il canonico fornì i finanziamenti; prima della fine dell’anno, però, il parroco decise che non era più in grado di dare alloggio agli insegnanti, perciò Giovanni Battista affittò per loro una casa vicino alla sua. 

Adriano Nyel aprì subito un’altra scuola, anche se alcune di quelle di Rouen stavano incontrando difficoltà a causa della scarsa qualità degli insegnanti; ciò dimostrò come egli fosse sicuramente più portato ad aprire scuole che non a formare insegnanti. Giovanni Battista de la Salle si consigliò con un pio sacerdote di Parigi che aveva inutilmente tentato di fondare un ordine di fratelli insegnanti e gli fu suggerito di ospitare gli insegnanti in casa propria, di vivere con loro e di prepararli adeguatamenteNe rimase inorridito; molto più tardi scriverà:

«Valutavo inferiori ai miei servi coloro che all’inizio ero stato obbligato ad assumere come insegnanti e il solo pensiero di vivere con loro mi era insopportabile ».

La preghiera lo convinse però che questa era la volontà di Dio, per cui prese in casa sei insegnanti e li trattò da pari. Considerate le rigide strutture sociali del tempo, non stupisce che la sua famiglia sia rimasta scandalizzata dalla cosa, allontanando i suoi due fratelli più giovani che vivevano con lui. Alla fine, tali erano le critiche che affittò una casa in Rue Neuve e vi si trasferì con gli insegnanti, lasciando alla famiglia la sua ampia e comoda casa; ciò avvenne il 24 giugno 1682, festa della nascita di S. Giovanni Battista. Anche questo episodio è dimostrazione del suo desiderio di compiere la volontà di Dio, qualunque fosse il costo in termini di impegno, nonché della sua capacità di guardare alle vicissitudini della vita con gli occhi della fede.

San Giovanni Battista de La Salle3Nel 1684 si era già dimesso dal suo canonicato e aveva distribuito la sua fortuna (principalmente devoluta per l’assistenza a coloro che erano stati colpiti dalla carestia) per mettersi nella stessa posizione dei suoi insegnanti. Nel maggio di quell’anno lui e altri dodici si riunirono in comunità  facendo semplicemente voto di obbedienza e assumendo il nome di Fratelli delle Scuole Cristiane; aprirono nuove scuole e divennero presto noti.

Numerosi parroci fecero richiesta di insegnanti che andassero ad aprire una scuola nei loro paesi, ma Giovanni Battista de la Salle non voleva che i fratelli vivessero da soli, per cui nel 1686 aprì un collegio formativo maschile;organizzò anche un noviziato propedeutico per gli alunni delle scuole che sentivano la vocazione di unirsi ai fratelli. Incontrò molte difficoltà, tra le quali l’opposizione continua della sua famiglia, il desiderio di alcuni dei primi fratelli di abbandonare la comunità, la gelosia suscitata dal successo ottenuto.

L’invidia esplose quando Giovanni Battista de la Salle aprì due scuole a Parigi, dove già esistevano vari piccoli istituti a pagamento, generalmente gestiti da singoli precettori che consideravano i fratelli una minaccia alla loro attività: costoro riuscirono a fare chiudere le loro scuole da un ufficiale ecclesiastico; per ottenerne la riapertura Giovanni Battista de la Salle fu costretto a ricorrere in tribunale. Nel frattempo a Reims erano sorte ulteriori difficoltà poiché il fratello responsabile della comunità aveva difficoltà nella gestione, provocando l’uscita di otto membri; vi era stato poi un consistente numero di decessi tra i fratelli, causati in parte dalle pessime condizioni in cui lavoravano; infine le vocazioni andavano scarseggiando.

Nonostante questi problemi Giovanni Battista de la Salle proseguiva il suo cammino: aprì un noviziato e, nel 1694, emise i voti perpetui  insieme a dodici fratelli, promettendo devozione perenne alla congregazione e all’ideale di fornire istruzione gratuita ai poveri. Mancava ancora loro una posizione ufficiale all’interno della Chiesa, per ottenere la quale necessitavano di una regola approvata. Non vi erano precedenti per il tipo di San Giovanni Battista de La Salle4congregazione che Giovanni Battista de la Salle aveva fondato: un gruppo di uomini devoti totalmente all’insegnamento e senza alcuno di essi che fosse prete. La sua regola si ispirò in gran parte alle regole monastiche esistenti, e allo stesso tempo risultò piuttosto originale; l’apostolato dell’insegnamento doveva essere

«uno strumento di santità per se stessi, un servizio ai poveri e al Vangelo, un modo per difendere ed espandere il regno di Cristo» (O’Toole).

Sottolineò l’importanza della meditazione scrivendo anche un manuale sui diversi metodi di preghiera mentale; vietò l’impiego di mortificazioni corporali che andassero al di là delle normali regole sul digiuno: reputava l’insegnamento sufficientemente logorante in sé e, se svolto coscienziosamente, atto a sviluppare un sufficiente senso di autodisciplina nei fratelli. La prima versione della regola fu scritta nel 1694, rielaborata nel 1705 e rivista nel 1717, finché nel 1726 la versione finale fu approvata dall’autorità del papa dopo la morte del santo.

Gli anni tra il 1691 e il 1699 furono prolifici per gli scritti: in origine ad uso dei fratelli poiché egli spesso modificava i suoi testi mentre li consultava. Il testo più popolare fra questi fu quello sulle buone maniere. “[…]Ai bambini le buone maniere andrebbero insegnate come forma di rispetto per la presenza di Dio negli altri e come forma di cortesia verso il prossimo che è «membra di, Gesù Cristo e tempio vivente guidato dal suo Spirito».” Il libro si occupa di ogni aspetto della vita quotidiana, compreso l’alzarsi la mattina, il vestirsi, l’igiene personale, il mangiare, le forme di saluto e cosi via.

Gli anni dopo il 1695 furono d’espansione ma anche di crisi. A Parigi vennero aperti un nuovo noviziato, tre scuole e una scuola domenicale per giovani lavoratori dove s’insegnava a leggere e scrivere, alcune materie tecniche e, ovviamente, religione. Tre scuole furono aperte a Chartres (dove morirono cinque fratelli per un’epidemia di peste nel 1705) e una a Calais. I fratelli furono poi chiamati per insegnare ai figli degli esuli irlandesi al seguito del re Giacomo II d’Inghilterra, in esilio in Francia: fu fondata una scuola per San GIOVANNI BATTISTA de LA SALLE6cinquanta ragazzi irlandesi (le ragazze vennero affidate a un convento) ed essa fu teatro per Giovanni Battista che si incaricò personalmente della loro istruzione, della prima incursione nell’educazione secondaria.

La scuola ebbe successo, ma non conosciamo i piani di studio né i modi in cui venne gestita. Contemporaneamente, nel 1701, Giovanni Battista de la Salle inviò due fratelli a Roma per aprire anche là una scuola, ma ciò non ebbe successo: i francesi non erano affatto popolari in Italia, le autorità  romane non riuscivano a comprendere perché i fratelli non fossero sacerdoti e le scuole per i poveri erano già sostenute da un altro ordine. Uno dei fratelli tornò in Francia, l’altro, Gabriele Drolin, perseverò a Roma per vent’anni, aprendo un istituto nel 1710 e, alla fine, ottenne qualche riconoscimento. La congregazione affrontò in seguito una crisi.

La nuova congregazione non era ancora accolta in seno alle istituzioni ecclesiastiche e il sospetto generato dalla sua originalità non le giovava. Furono chiuse alcune scuole e il collegio professionalealtre assaltate ripetutamente e persino saccheggiate, mentre i tribunali si pronunciarono a sfavore dei fratelli nelle denunce che ne seguirono. La situazione alla fine era divenuta così difficile che Giovanni Battista de la Salle trasferì il suo centro operativo e il noviziato a Rouen.

Due altre iniziative di quest’epoca si rivelarono particolarmente importanti per il futuro: i fratelli aprirono un collegio residenziale a Saint-Yon per i figli dei commercianti e degli imprenditori più ricchi della città, cominciando a insegnare materie più adatte al mondo dell’economia e agli affari di quelle classi che poi aprirono una specie di riformatorio per bambini difficili e avviati alla malavita, area sociale nella quale si sarebbero specializzati negli anni seguenti. Man mano che queste e altre istituzioni crescevano, i fratelli sviluppavano e raffinavano i metodi didattici e il modo di organizzare nel migliore dei modi le scuole. La scuola doveva essere una comunità, in cui i bambini portano da casa la colazione da mangiare insieme, recitano le preghiere a orari stabiliti e frequentano la Messa quotidianamente presso la chiesa locale. Si ritirò a Saint-Yon per dedicarsi alla stesura di vari libri, alla preghiera, alla formazione dei novizi, nella massima solitudine possibile.
battista

Veniva tuttavia interpellato spesso da persone interne ed esterne alla congregazione per un aiuto e un consiglio, e ottenne reputazione di persona molto capace nell’operare con i peccatori più recidivi e con i difficili casi che gli venivano sottoposti dai sacerdoti locali. Durante quest’ultima fase della sua vita fu anche esemplare nell’obbedienza al successore, talvolta fino a livelli imbarazzanti, tanto che fratel Barthélemy, scherzando, sosteneva che il fondatore non sarebbe nemmeno morto senza il suo permesso. La sua stessa vita spirituale fu caratterizzata da intensa preghiera e mortificazioni corporali (digiuno e uso del cilicio), tanto in contrasto con il precedente stile di vita agiato.

Ma la sua santità si manifestò soprattutto nella sottomissione totale al volere di Dio, testimoniata con forza dall’accettazione lungo tutta la vita di una vocazione per la quale non sentiva spontanea attrazione. Poteva dire con sincerità della sua congregazione: «Questa comunità è fondata solo sulla Provvidenza», e di se stesso: «Mi considero spesso come uno strumento morto, utile solo quand’è nelle mani di un operaio. Di conseguenza, devo attendere i comandi della Provvidenza prima di agire e, una volta noti, essere attento a realizzarli». Diede grande importanza alla necessità della preghiera e della sottomissione a una guida spirituale per scoprire il volere divino nel modo più chiaro possibilee alla necessità della mortificazione per ottenere l’autocontrollo necessario a perseguire tale volere una volta conosciutolo. Le sue ultime parole, pronunciate in punto di morte, furono: «Adoro in tutte le cose il santo volere di Dio su di me».

San Giovanni Battista de La Salle5Giovanni Battista de la Salle morì il 7 aprile 1719, Venerdì Santo. La causa di canonizzazione fu iniziata nel 1840, venne beatificato nel 1888 e canonizzato nel 1900; nel 1950 fu dichiarato patrono principale di tutti gli educatori. La congregazione fu approvata nel 1725 e nel 1789 c’erano già centoventuno comunità in Francia e sei in altri paesi, con un totale di circa mille fratelli. Nonostante la temporanea soppressione durante la Rivoluzione francese e l’esecuzione di alcuni suoi membri, la congregazione fiorì nel XIX secolo, con circa mille nuove fondazioni (duecentosettantasei delle quali fuori della Francia) e più di undicimilacinquecento fratelli; toccò il numero di sedicimila attorno al 1950 e oggi è di poco inferiore a ottomila (Calcutt).

È INVOCATO: – come protettore di maestri, educatori e scolari

Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler / immagini tratte da http://www.selitalia.net/La%20Salle/Portale/index.htm