Le apparizioni della Vergine alle Tre Fontane

Le apparizioni della Vergine alle Tre Fontane

Roma – 12 aprile

5VERGINE DELLA RIVELAZIONEQueste apparizioni erano state preannunciate ben 10 anni prima a colui che sarebbe diventato papa Pio XII. E quella che si presentava come la grotta del peccato divenne luogo di preghiera e di prodigi celesti. 

LA PROFEZIA

La mistica serva di Dio Luigina Sinapi nel 1937 entrò all’interno della caverna e vi scorse la Vergine piangente con gli occhi bassi; stupita si guardò intorno e, in un angolo, trovò i resti di un feto, quasi certamente abortito e gettato in quel luogo oscuro, lontano da occhi indiscreti. Luigina, dopo aver dato sepoltura a quelle povere ossa, si accorse che la Madonna la guardava teneramente per il gesto di carità e di amore compiuto; in seguito la Vergine disse:

“Io ritornerò in questo luogo per convertire un uomo, che oggi lotta acerbamente contro la Chiesa di Cristo e vuole assassinare il Santo Padre (…). Va’ adesso a San Pietro, là troverai una religiosa che ti farà conoscere suo fratello, che è un cardinale. A lui devi portare il messaggio. Da questo luogo insedierò a Roma il trono della mia glorificazione. Dovrai dire al cardinale che presto sarà il nuovo Papa”.

La Sinapi andò alla ricerca della donna, descritta dalla Vergine anche nell’aspetto 5Luigina Sinapifisico, e la trovò a San Pietro, trattandosi della sorella del cardinale Eugenio Pacelli. La mistica parlò con il cardinale, che allora ascoltò con un certo distacco le parole di quella donna semplice, ma animata da una fede profondissima; dieci anni dopo, però, Eugenio Pacelli salì al soglio pontificio con il nome di Pio XII!

Forse anche in ragione della profezia mariana, il nuovo Papa ebbe nei confronti delle apparizioni delle Tre Fontane un atteggiamento di particolare disponibilità, dimostrandosi sempre più convinto della loro autenticità. Ma tra le parole, che la veggente romana aveva udito dalla Madonna, c’era anche l’annuncio della straordinaria conversione di un anticattolico e della sua totale partecipazione all’esperienza mistica proposta da Maria, un fatto che avrebbe consolidato il culto della Vergine delle Tre Fontane.

La storia

Durante l’ultimo conflitto mondiale e nel susseguente disastroso dopoguerra, la bella collina delle Tre Fontane, e le sue grotticelle erano state trasformate in un luogo di appuntamenti particolari; tali da scuotere l’opinione pubblica con frequenti fatti di cronaca poco edificanti. Così stavano le cose quando in quell’ormai lontano 1947 la Vergine SS.ma si degnò posare i suoi piedi verginali sulla terra di Roma. Da quel giorno, quell’angolo di terra romana vide il più inaspettato e del tutto prodigioso mutamento di scena. Da quel giorno non si parlò più di grotta di peccato, ma di luogo di preghiera e di prodigi celesti.5CORNACCHIOLA

Bruno Cornacchiola, nato a Roma il 9 maggio 1913 da poveri genitori, trascorse, con gli altri due fratelli e due sorelle, una giovinezza assai infelice. Lasciati, come altri ragazzi del tempo, completamente in balia di se stessi, egli ed i suoi fratelli erano circondati dalla più squallida miseria. La sua casa e la sua chiesa era il marciapiede e gli angoli più malfamati della capitale. Cresciuti nella più spaventosa ignoranza religiosa e morale, il suo linguaggio era il turpiloquio e la parola della delinquenza e della bestemmia.

Bruno Cornacchiola sposò il 7 marzo 1936 la signorina Iolanda Lo Gatto, dalla quale ebbe quattro figli: Isola, Carlo, Gianfranco e Luigi Maria. Dopo pochi mesi di matrimonio, nel 1936, egli volle partire per la Spagna come volontario. Durante la sua permanenza in Spagna alcuni compagni gli dissero che la «grande bestia» dell’ Apocalisse era il Papa; e che il grande male dell’umanità erano il Papa, la Chiesa e i preti. Ne ricavò un atteggiamento di tale odio per la Chiesa cattolica ed in particolare per il Papa che si propose di ucciderlo.

Ritornato a Roma nel 1939, trovato un lavoro come tranviere dell’Atac, si diede, con furore, alla propaganda anticattolica, gettando il ridicolo sulla Chiesa e sui dogmi mariani, specialmente quello dell’Immacolata Concezione. Per qualche anno perseguitò così la Chiesa, finché giunse per lui il momento della conversione.

La Visione alle Tre Fontane

Il pomeriggio del sabato in Albis del 12 aprile 1947, si era deciso per una scampagnata con i figli, ma un imprevisto lo fece deviare fino alla località delle Tre Fontane. S’appartò all’ombra di un albero per fissare alcuni appunti contro i dogmi mariani ed i privilegi di Maria, insegnati dalla Chiesa, ma che egli riteneva indegne, indebite e sacrileghe esagerazioni dei cattolici. Il giorno dopo infatti doveva tenere una conferenza ad una associazione giovanile contro il dogma dell’Immacolata Concezione.

Ero direttore della gioventù missionaria avventista — racconta Cornacchiola — e in questa veste cercavo di educare i giovani a rifiutare l’eucarestia, che non sarebbe stata presenza reale di Cristo, A RIFIUTARE LA VERGINE CHE NON SAREBBE STATA IMMACOLATA; A RIFIUTARE IL PAPA CHE NON SAREBBE STATO INFALLIBILE” NEL DEFINIRE IL DOGMA DELL’IMMACOLATA. [O come disse nella chiesa del Gesù Nuovo in una conferenza poi pubblicata nella Rivista Crociata Mariana (Napoli): Il 12 aprile 1947, diedero a tutti i monitori Avventisti un incarico. Rivolgendosi a me, il direttore della stampa disse: “TU CHE SEI SPECIALIZZATO SULLA MADONNA, PREPARA UN BELLO STUDIO CONTRO L’IMMACOLATA. IL POSTO TUO, DOVE FAR PROPAGANDA, È PIAZZA DELLA CROCE ROSSA “. LI’, AVREI DOVUTO DIMOSTRARE CHE LA CHIESA SBAGLIA QUANDO DICE CHE LA MADONNA È IMMACOLATA].

Ad un certo punto i figli lo chiamano per aver smarrito la palla e nella ricerca trova il piccolo Gianfranco inginocchiato,  sul limitare della grotta misteriosa, con le mani giunte, nell’atteggiamento di chi è rapito, in estasi, quasi pietrificato. Con gli occhi fissi in un punto determinato della Grotta, con viso sorridente il bimbo ripeteva come a persona viva e presente: ‘Bella Signora! Bella Signora!’. Anche gli altri due figli accorsi al richiamo del padre cadono in ginocchio, si mettono a mani giunte e tutti e  tre iniziano a mormorare contemporaneamente: ‘Bella Signora! Bella Signora!”  In 5trefontanequel momento di supremo smarrimento sulle sue labbra sgorgò spontanea una invocazione:O Signore, salvaci tu!” Questa preghiera era appena spuntata sulle labbra di Bruno, che egli pure divenne oggetto dello straordinario fenomeno. Anch’egli venne fatto partecipe della visione.

La Celestiale Signora

Ecco come Bruno Cornacchiola racconta quello che accadde, vide e udì:

Appena pronunciate le parole: “Signore, salvaci tu!vidi improvvisamente due mani candidissime, trasparenti, che si muovevano verso di me. Sentii poi che queste due mani, leggere come un ‘ala d’uccello, mi sfioravano gli occhi, facendo cadere da essi come un velo che prima mi accecava. Le mie pupille furono allora invase da una luce tale che dopo qualche istante tutto scomparve dinnanzi a me, figli e grotta, ed io mi sentivo leggero, etereo, quasi il mio spirito fosse stato liberato dalla materia. In quello stato di rapimento non sentivo più nemmeno i miei bambini esclamare la solita espressione: “Bella Signora, Bella Signora!Quando ripresi la vista, dopo quel momento di accecamento, nel punto più luminoso della Grotta, contornata da un alone di luce dorata, assai abbagliante, vidi — oh! stupore ed emozione indescrivibile per la nostra povera natura umana!— vidi la figura di una donna paradisiaca, le cui fattezze e la cui celestiale bellezza rimangono tutt’ora profondamente impressionate nelle mie pupille, ma non sono traducibili in termini umani.

Aveva i capelli neri questa figura di Donna Celestiale, uniti sul capo e un tantino sporgenti, quanto consentiva il manto, di color verde-prato, che dalla testa le scendeva ai piedi lungo i fianchi della persona. Sotto il manto verde, una veste candidissima, luminosa, cinta da una fascia rosa a due lembi. Era scalza la Celestiale Signora e i suoi piedi nudi erano poggiati sopra un masso di tufo. Il volto della Bella Signora era in atteggiamento di benignità materna, soffusa di serena mestizia, nella mano destra reggeva appoggiato al petto un libro non tanto voluminoso di colore cenerino, mentre la mano sinistra rimaneva appoggiata sopra il libro stesso.

Il 5MadonnaRivelazionemio primo impulso istintivo fu quello di parlare, di alzare un grido, ma, sentendomi quasi immobilizzato nelle mie facoltà, la voce mi moriva in gola. Nel frattempo, in tutta la grotta misteriosa si era diffuso un soavissimo profumo floreale.

Anch’io mi ritrovai accanto alle mie creature, in ginocchio con le mani giunte. Ad un tratto una voce di paradiso risuonò nelle mie povere orecchie, dando inizio a un lungo colloquio. Le celestiali parole non furono udite dai mie tre figli. Al termine del colloquio, la celestiale visione disparve, salutandoci con un materno sorriso, accompagnato da un dolce inchino di capo. Il piccolo Carlo, vedendo il retrocedere della Bella Signora come di persona che sta per congedarsi, si alzò portandosi svelto nell’angolo terminale della grotta con l’intenzione di afferrare il lembo delle vesti della Bella Signora che invece s’era già dileguata.

Il Messaggio della Vergine delle Tre Fontane

Bruno dopo la visione si riebbe come da un lungo e profondissimo sonno e chiese subito ai suoi tre figli: E allora, ditemi, che è successo?” Ed i bambini concordi e spontanei dissero: “Papà, papà, la Bella Signora, l’abbiamo vista anche noi, sai! Poi sentì una forza istintiva che lo spingeva, quasi con prepotenza, a fissare subito sul quaderno le parole che la Vergine gli aveva rivolto, parole che rimanevano scolpite a caratteri indelebili nella sua memoria, in tutti i loro particolari.5vergine della rivelazione2b

A noi per ora, è dato di conoscere soltanto una parte di quel colloquio misterioso, l’altra che costituisce il “messaggio segreto” fu consegnata, secondo l’espresso volere della Celeste Rivelatrice, proprio all’allora regnante Pontefice Pio XII.

Sono Colei che Sono nella Trinità Divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti, ora basta! Rientra nell’Ovile Santo, Corte Celeste in terra. Il giuramento di un Dio è e rimane eterno ed immutabile. I nove venerdi del Sacro Cuore di Gesù che tu facesti prima di entrare nella via della menzogna, ti hanno salvato… Il mio Corpo non marcì, né poteva marcire. Mio Figlio e gli Angeli mi vennero a prendere al momento del mio trapasso. Si preghi assai e si reciti il rosario quotidiano per la conversione dei peccatori, degli increduli e per l’unità dei cristiani.. Con questa terra di peccato opererò potenti miracoli per la conversione degli increduli…

Come l’acqua della piscina di Lourdes, la terra della Grotta delle Tre Fontane, santificata dalla presenza di Maria, ha operato prodigi. Dal 12 aprile 1947 la storia sta ad attestare che la promessa della Madonna ha avuto e continua ad avere una commovente conferma in favore delle anime e dei corpi. In parecchi casi non è mancato l’autorevole riconoscimento di esperti medici che hanno affermato la straordinarietà di avvenute guarigioni.

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IL VERO VOLTO DI MARIA SANTISSIMA 

 

Fonti: http://profezie3m.altervista.org/ptm_trefontane.htm ; http://trefontane.altervista.org/doc/storia/leapparizioni.html

 

3 thoughts on “Le apparizioni della Vergine alle Tre Fontane

  1. La Storia della Vergine della Rivelazione e’ molto bella e sinceramente vera. LA Vergine della Rivelazione sia sempre con me. Amen, Madre mia e Madre di tutti noi, prega per noi.

  2. Siamo sordi come nel passato,anche se ci dicono che domani finira’il mondo …noi non ci crediamo . Un mondo distratto ; mentre morte, fame ,miseria ci circondano …nessuno si ferma x capire cosa non funziona?

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