L’ANGELO DI SANTA GEMMA GALGANI

L’ANGELO DI SANTA GEMMA GALGANI

Angelo CustodeIl processo per la canonizzazione di Gemma Galgani abbonda di testimonianze sulla presenza visibile e sensibile, del suo angelo custode. Ma c’è anche chi non le voleva credere e si è poi dovuto… ricredere, come il suo confessore. Non mancherà una bellissima descrizione fatta dal suo angelo sull’Annunciazione a  Maria.

Padre Germano Ruoppolo asserisce nei processi: «La devozione della serva di Dio verso il suo angelo custode ha dell’ammirabile e, sarei per dire, dell’incredibile». Vediamo alcuni brani presi dal suo diario:

« Appena mi si presentò lo pregai tanto che non mi lasciasse sola. Mi domandò che avessi; gli feci vedere il diavolo, che si era assai allontanato, ma mi minacciava sempre. Lo pregai che stesse con me tutta la notte, e lui mi diceva:Ma io ho sonno“. “Ma no“, gli ripetevo, “gli angeli di Gesù non dormono“. “Ma pure“, soggiungeva, “devo riposarmi” (ma mi accorsi che faceva per ridere); “dove mi farai stare?“. Io volevo dirgli che lui si mettesse sul letto, e io stavo lì a pregare; ma allora avrei disobbedito. Gli dissi che stesse vicino a me; me lo promise. Io andai a letto; dopo lui mi parve che allargasse le sue ali e mi venisse sopra il capo. Mi addormentai e stamani pure era al solito suo posto di ieri sera. Io ce l’ho lasciato; quando sono tornata dalla messa, non ci era più» (sabato, 21 luglio).

Angelo2«L’angelo custode non mi lascia mai; se devo parlare, pregare, fare qualche cosa, me l’accenna lui» (venerdì, 10 agosto).

«Stanotte ho dormito col mio angelo custode accanto; nello svegliarmi, l’ho veduto vicino a me; mi ha dimandato dove andassi.Da Gesù“, ho risposto» (domenica, 2 settembre).

«Aveva sempre in bocca il suo angelo custode», asserisce Marianna Bianchini come teste ai processi, «e sempre a lui mi sono rivolta dietro l’esempío di Gemma e ho ricevuto dal Signore per mezzo di lui grazie spirituali particolari e grandi».

« Monsignor Volpi non voleva che Gemma venisse da sola o ritornasse a casa sua, sola. Un giorno (…) vidi Gemma che era sola. “Oh! oh! “, dissi, “non ha l’obbedienza da monsignor Volpi di venir sempre accompagnata qui al convento? È così dunque che si fa l’obbedienza?“, e la sgridai. Gemma rispose: “Non mi sgridi, madre priora, ché non sono sola“. “Ebbene“, dissi io, “chi ci ha per compagnia?“. E Gemma: “L’angelo custode“, e io: “Ma l’abbiamo tutti, per grazia di Dio, l’angelo custode: ebbene dove l’ha lasciato? Me lo faccia vedere“. E Gemma: “È rimasto fuori“. E io: “Fammelo vedere; chiamalo qui“. E Gemma apri la porta, fece cenno con la mano come per chiamare e poi tutta ilare disse: “Eccolo qui, madre priora! “. E io: “Bene, sono contenta assai, perché hai fatto l’obbedienza“. E sebbene non vedessi nulla feci capire a Gemma che l’avevo veduto anch’io, e allora le dissi: “Dimmi sinceramente: come hai veduto l’angelo custode quando ti accompagnava?“. E Gemma rispose: “Mi stava con le ali spiegate sopra la testa in atto di protezione“. E io osservai: “Sta bene, perché se fosse venuto in forma di un giovane che ti accompagnasse non sarebbe stato bene“; e tutto finì qui».angelo custode3

Afferma il suo primo biografo: «Gemma lo vedeva con gli occhi del corpo, lo toccava con la mano come se fosse persona vivente di questo mondo, si tratteneva con lui a ragionare in quella stessa guisa che un amico fa col suo amico. Quindi poteva scrivere: “Gesù non mi ha mica lasciata sola sola: mi fa stare con me sempre l’angelo custode“. Di questo beneficio essa ne ringraziava il suo Dio con gran sentimento, e all’angelo stesso si dichiarava debitrice di somma riconoscenza. “Se qualche volta sono cattiva“, gli diceva, “caro angelo, non ti adirare; voglio esserti grata“. E l’angelo a lei: “Sì, io sarò tua guida sicura, sarò il tuo compagno indissolubile. Non sai chi mi ha dato te in custodia? Il pietoso Gesù” ».

Ma c’è anche chi non credeva a questa visione angelica: il suo confessore, il severissimo Padre Germano. Padre Germano temeva senza dubbio che il Maligno approfittasse della semplicità di Gemma. Finalmente decise di verificarlo lui stesso. Non si sa troppo come egli sia giunto a questa conclusione, ma scrisse che avendo assistitodiverse volte personalmente alle preghiere ed alle maledizioni di Gemma e del suo Angelo, ho potuto convincermi, con le mie sole osservazioni esteriori, della realtà di tutti i dettagli ch’ella mi dava poi nei suoi esami di coscienza“.

In realtà affermerà sulla Rivista della Passione, Libreria Mignard, Parigi, 1933, che Gemma cadeva in estasi ogni volta che alzava lo sguardo e parlava con il suo angelo, e proprio come accade ai veggenti che affermano di parlare con la Madonna, diventava insensibile agli stimoli esterni fino al momento in cui non terminava il suo colloquio celestiale. Fu comunque talmente impressionato quando trovò una lettera di Gemma senza francobollo nella sua camera a Roma, mentre si trovava in consultazione, che non dubitò mai più della presenza dell’Angelo Custode di Gemma Galgani. (In Pierre Jovanovic, Inchiesta sull’esistenza degli Angeli Custodi, Cap. 9: “Gli stigmatizzati e gli Angeli”.)

Spiegazione avuta dall’angelo custode sul mistero dell’incarnazione

annunciazione4La mattina del 25 marzo L’angelo custode le dice: «[…] ti parlerò di Maria Santissima, di una giovinetta tanto umile dinanzi al mondo, ma d’infinita grandezza davanti a Dio; ti parlerò della più bella, della più santa di tutte le creature; della figlia prediletta dell’Altissimo, di colei che veniva destinata all’impareggiabile dignità di madre di Dio»

… Era già notte inoltrata, e Maria Santissima se ne stava sola nella sua camera: pregava, era tutta rapita in Dio. All’improvviso si fa una gran luce in quella misera stanza, e l’arcangelo, prendendo umane sembianze e circondato da un numero infinito di angeli, va vicino a Maria, riverente e insieme maestoso. La inchina come Signora, le sorride come annunziatore di una lieta notizia, e con dolci parole così le dice: “Ave, o Maria, il Signore è con te. La benedetta tu sei fra tutte le donne“». O bello, o grande e sublime saluto, che in terra non s’era mai udito, né; si udirà mai!

… «Appena l’arcangelo celeste ebbe pronunziate queste parole, tacque, quasi aspettando il cenno di lei per spiegare la sua divina ambasciata. Maria però, udito il sorprendente saluto, si turbò; taceva e pensava. Ma forse credi, o figlia mia, che a Maria non fossero mai discesi gli angeli del paradiso? Essa ogni momento ne godeva la visita e i loro dolci colloqui… Essa non va ad investigare nella sua mente il senso misterioso, ma si turba perché; si crede indegna dell’Angelico saluto. Ah! figlia mia», mi ripeteva, «se Maria avesse saputo quanto la sua umiltà fosse piaciuta al Signore, non si sarebbe stimata indegna dell’ossequio di un angelo. “Come mai“, diceva tra sé, “un angelo di Dio mi chiama piena di grazia, mentre io mi riconosco immeritevole di ogni divino favore? Come mai“, ragionava tra sé Maria, “un angelo del paradiso mi chiama benedetta fra le donne, mentre sono tra le femmine la più inutile, la più vile, la più abbietta? Qual mistero mai si nasconde sotto il velo di sì eccelso saluto?…” […]4_Annunciazione

« Sappi, – qui mi disse l‘angelo mio, – che Maria Santissima, con un esempio non mai udito, fino da’ suoi teneri anni aveva consacrato al celeste sposo delle anime caste il verginale suo fiore e, sebbene non fosse soggetta al senso della concupiscenza ribelle, non aveva però mancato di custodire i suoi gigli tra le spine della mortificazione.» […]

«Spiegato l’arcano, rassicurata pienamente la vergine, il messaggero divino taceva, ansioso aspettando la risposta di lei, cioè il consenso di Maria all’incarnazione del Verbo eterno… e risponde: “Ecco l’ancella del Signore, si faccia di me secondo la tua parola“. Il grande accento è proferito, Maria è la madre del Figlio dell’Altissimo. A queste parole esulta il cielo, si consola il mondo intero. L’angelo riverente si prostra innanzi alla sua signora, e poi spiega il volo e se ne ritorna in paradiso. […]

«Accettando Maria l’incomparabile dignità di madre di Dio, accettava intanto il generoso ufficio di madre dell’umano genere. Rallegriamoci: Maria, prestando all’angelo il verecondo suo assenso, vi ha adottati per figli, divenuta la madre di tutti».

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Fonti: http://medjugorje.altervista.org/doc/angeli//11-sottoesame.php; http://www.miliziadisanmichelearcangelo.org/content/view/688/129/; http://digilander.libero.it/raxdi/incarnazione.htm