Dove andare a Pasquetta

DOVE ANDARE A PASQUETTA?

Sacro Monte di San VivaldoChe ne dite di … Gerusalemme? Troppo lontana? Non scoraggiamoci, in alternativa ci può essere il Monte di San Vivaldo! Nulla è impossibile a Dio e a Torraca (Abruzzo) nessuno può dire il contrario, visto che la città fu addirittura resa invisibile nel 1799 per salvarla da un’invasione francese… Queste e altre storie del nostro paese per gustare ancora di più la gioia di questi giorni di festa.

I SANTUARI IN FESTA PER LA PASQUETTA

Gerusalemme… o Sacro Monte di San Vivaldo

Vicino a Montaione (Firenze) a 460 metri s.l.m., in un paesaggio collinare, si trova lo splendido monastero santuario di San Vivaldo detto la Gerusalemme di San Vivaldo. La storia narra che attorno alla primitiva chiesa di Santa Maria in Camporena si organizzarono forme di vita religiosa a partire dal 1185, quando fu istituito un ospizio dei frati ospedalieri della “Croce di Normandia” che ivi risiedettero fino al 1280. Inseguito divenne luogo Sacro Monte di San Vivaldo1frequentato da eremiti e la tradizione narra in particolare della vita dell’eremita Vivaldo. Infatti a partire dal 1320 si diffuse la devozione per san Vivaldo. La tradizione riferisce che il tronco di quercia cava dove visse e dove fu ritrovato il corpo di san Vivaldo fu portato via dai fedeli a piccolissimi pezzetti, trai quali la mascella del santo come reliquia. Sul luogo dell’albero fu realizzata la cappella omonima, oggi affiancata alla chiesa. Nel 1499 sul luogo arrivarono i Frati Minori Osservanti ed essi effettivamente istituirono la “Gerusalemme” di San Vivaldo.

Le cappelle della Gerusalemme di San Vivaldo, furono realizzate in modo da ripercorrere il modello del Sacro Monte e delle “Viae Crucis”, sull’idea di un pellegrinaggio sostitutivo di quello in Terrasanta (Jerusalem translata). Tutte le cappelle di San Vivaldo offrono testimonianze artistiche molto apprezzabili.  Ogni cappella infatti presenta uno o più gruppi scultorei realizzati dalle botteghe fiorentine e senesi intorno alla prima metà del XVI secolo, in terracotta dipinta o in maiolica. La cappella-santuario di Vivaldo fu realizzata sul luogo della memoria del santo, adiacente e in comunicazione con il fianco della primitiva chiesa di Santa Maria in Camporena. Le cappelle, recentemente restaurate e inserite in un percorso museale ed espositivo, svolgono adesso la funzione di testimoniare una delle più ragguardevoli e singolari tradizioni spirituali della Valdelsa.

Per  vari  secoli  la  ”Gerusalemme  di San  Vivaldo”  fu  meta  di pellegrinaggio  anche perché, essendo dotata di indulgenza da parte di Leone  X fin dal 1516, rappresentava una forma sostitutiva dei pellegrinaggi  reali che l’occupazione della Palestina da parte dei Turchi aveva reso sempre più difficili e rischiosi. Per il Giubileo del 2000 la chiesa di San Vivaldo è stata dichiarata chiesa giubilare, perciò è possibile lucrare l’indulgenza plenaria. La festa principale annuale si svolge il 1 maggio di ogni anno.

Santuario Nostra Signora delle Virtù – Ventimiglia (Imperia)

Il caratteristico Santuario della Madonna delle Virtù è un piccolo edificio religioso Nostra Signora delle Virtùdi  Ventimiglia,  città ligure di oltre 25 mila abitanti in provincia di Imperia. Risalente al XIV secolo, è un Santuario molto singolare, perché ricavato all’interno di una cavità naturale, una caverna, come spesso si usava fare in Liguria a quel tempo. Gli antichi abitanti del ponente ligure infatti, una volta abbandonate le caverne dapprima usate come abitazioni, le fecero diventare santuari della loro vita sociale e religiosa.

Sceglievano posizioni dominanti, dalle quali poter controllare tutto il territorio attorno e il territorio di Ventimiglia, è costellato di una fitta rete di sentieri e mulattiere che collega l’Alta Via dei Monti Liguri alle vallate; tra le più importanti c’è sicuramente la mulattiera di Siestro, che dalla località Serre, guida al Santuario della Madonna delle Virtù. Tanto caro agli abitanti di Ventimiglia già dal ’600, risale al 1520, quando i frati Agostiniani edificarono una cappella dedicata alla Vergine delle Virtù, per conservare un ritratto della Madonna. La cappella fu poi ampliata nel corso dei secoli, fino a divenire il Santuario che possiamo ammirare oggi e si dice che qui furono ritrovati i resti ossei di San Secondo martire, come dichiarato in una lettera dal vescovo di allora al cardinale Borromeo.
Intanto un crescente numero di pellegrini giungeva al Santuario ad adorare la sacra immagine della Madonna delle Virtù, si resero necessari dunque alcuni lavori di ampliamento e sistemazione della mulattiera.

In questi anni furono costruite le 15 Nostra Signora delle Virtù1cappellette votive poste lungo la strada che porta al Santuario e dedicate ai misteri del Santo Rosario. Altri lavori si susseguirono durante i secoli, nel XVII e nel XVIII secolo in particolar modo. E’ il 1925, quando don Gamaleri, dà inizio alla ricostruzione delle 15 cappellette votive lungo la mulattiera, ormai segnate dal tempo, che terminerà nel 1939, con mons. Borea. La devozione dei fedeli nei confronti del Santuario si manifesta durante tutto l’anno, in particolar modo il Lunedì dell’Angelo, quando è abitudine per i Ventimigliesi, fare una scampagnata fin su alla grotta del Santuario, chiamata “Pascheta ae Vertü”.

La tradizione fu sospesa per alcuni anni tra il ’64 e il ’76, ma fu poi ripresa grazie all’opera delle Rezerie dei Sestieri cittadini e la Cumpagnia. Ora la celebrazione della Pascheta ae Vertü” prevede una scampagnata in mattinata, la partecipazione alla Santa Messa con omelia in dialetto e un momento di convivialità con specialità tipiche fatte da alcune massaie del luogo; alla fine alcuni tornano a casa per pranzo, mentre un numero sempre più crescente di persone preferisce pranzare al sacco proprio al Santuario.

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Santuario Madonna d’Appari – L’Aquila

Santuario Madonna d’Appari

Il santuario di Paganica non è l’unico con questo nome: infatti, se ne trova uno vicino Campotosto ed un altro a Petrella Liri. Il termine trae origine dall’apparizione dell’immagine sacra che ricorre di frequente nelle leggende di fondazione dei santuari. Secondo la leggenda di fondazione del Santuario, la Madonna apparve ad una certa Maddalena Chiaravalle mentre portava al pascolo il suo piccolo gregge ed espresse la volontà che in quel luogo le costruissero una chiesa. Dopo un primo momento di incredulità si verificarono alcuni eventi miracolosi che convinsero i paesani ed il parroco ad esaudire la sua richiesta. Il Santuario dovrebbe risalire, a giudicare dall’affresco più antico che troviamo in una piccola nicchia, al 1400.

La Madonna viene festeggiata il martedì dopo Pasqua. In questo giorno dalla chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta parte una processione alla volta del Santuario.

MADONNA DEL COVOLO

Santuario Madonna dei Cordici – Torraca (Salerno)

TORRACA – Dal 1666 la Madonna dei Cordici è la patrona della cittadina di Torraca, un comune in provincia di Salerno. Questa Vergine Maria dà il nome al santuario che sovrasta Madonna dei Cordiciil Golfo di Policastro. Grazie a questa sua posizione strategica regala a tutti i fedeli e pellegrini che si recano sul luogo uno spettacolo favoloso, fatto di vedute paesaggistiche uniche che rispecchiano la bellezza delle coste campane. La chiesa fu eretta intorno al 1600 ed era nota come Santa Maria de Cordibus. La struttura è acroce greca ed ha un pavimento prezioso fatto di ceramica vietrese dipinto da abili artigiani del posto. La Madonna dei Cordici è però ricordata per un evento particolare, che segnò la sua consacrazione da parte dei fedeli. Infatti, si racconta che nel 1799 la popolazione di Torraca fu in preda al panico per un possibile attacco dei francesi.

Così tutti iniziarono a pregare Maria, che li proteggesse da queste insidie esterne. E proprio Lei riuscì a salvarli dal nemico. Nel mentre della preghiera, la città venne resa invisibile e si scampò dall’assalto distruttivo. Si racconta anche che il volto della Vergine Maria e il braccio del piccolo Gesù, grondarono di sudore. Purtroppo però alcuni anni dopo non si riuscì a fermare l’avversario e così tutto l’archivio della chiesa fu mandato in fumo, a causa di un incendio. Da allora tutti gli anni, il 3 marzo e l’8 settembre si festeggia la Madonna dei Cordici, per onorarla e ringraziarla comunque del bene che infonde.

Santuario Madonna di Costantinopoli – San Felice del Molise (Campobasso)

In epoche precedenti al 1450 la chiesa era in dedicazione a Santa Maria, con l’arrivo dei Croati essa assunse l’attributo di Costantinopoli. All’interno si venera la statua della Madonna di Costantinopoli. L’opera ritrae la Vergine in piedi avvolta in lunghi panneggi che tiene in braccio il Bambino. In origine vi era in questa zona una chiesa in dedicazione a Madonna di CostantinopoliSanta Maria sotto le dipendenze di Santa Maria di Canneto. I Croaticattolici lasciarono le loro terre per sfuggire agli ottomani, si insediarono nel paese portando con sé l’immagine della Vergine collocandola nella preesistente chiesa. La leggenda narra appunto del gruppo di croati che si misero in mare sfuggendo dai turchi portando con sé l’immagine della Madonnaper salvarla dagli infedeli. Nel corso della traversata si scatenò una violenta tempesta sedata solamente con l’invocazione alla Vergine. All’interno il santuario si sviluppa a singola navata in stile romanico. La volta a crociera copre il presbiterio ed è sorretta da 4 colonne, sulla navata in vece troviamo una copertura a capriate. Delle monofore si aprono sui lati lunghi della chiesa. All’interno sono presenti anche degli altari risalenti al XVII secolo. Molti i pellegrini che anche oggi raggiungono il santuario, essi provengono da diversi paesi quali Mafalda e Montegilfone.

MADONNA DELLA LIBERA A MAIORI

Come ogni anno, la città di Maiori, festeggia e onora la figura della Madonna della Libera, in via Casa Imperato, nella Chiesetta di S. Gregorio Magno, a lei dedicata.

madonna della liberaI maioresi ricordano l’intervento della Madonna della Libera in diverse calamità naturali, in particolare per l’alluvione del 1910. La Cappella della Madonna della Libera sembra essere sorta come cappella gentilizia nel XIII secolo, dedicata a S. Gregorio Magno, e fu ristrutturata più volte nel corso dei secoli e oggi è quasi invisibile tra gli edifici costruiti dopo il 1954 lungo la via Nuova Provinciale Chiunzi. Nulla conserva dell’originale disposizione.

Nell’abside centrale, sull’altare è posta una tela ben conservata che raffigura la Madonna con il Bambino tra S. Gregorio Magno e S. Carlo Borromeo; sul lato destro una statua restaurata della Madonna della Libera; di fronte all’entrata un piccolo organo ad armadio.

LA MADONNA DELL’ARCO

 

Per chi desiderasse visitare un santuario vicino alla propria città consiglio questo sito  http://www.viaggispirituali.it/viaggi/luoghi-spirituali/ dal quale ho tratto le informazioni per questo articolo … e BUONA PASQUETTA A TUTTI!!

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