B.V.M. CHE SCIOGLIE I NODI

B.V.M. CHE SCIOGLIE I NODI

novenamarianodiL’antica chiesa romanica di S. Pietro nel cuore della città di Augusta,   racchiude un prezioso tesoro spirituale: il dipinto “Maria che scioglie i nodi“, opera eseguita intorno al 1700 e il cui autore è tuttavia sconosciuto.

Nella chiesa romanica di San Pietro in Perlach (1067) ad Augusta (Augsburg) si trova un dipinto (probabilmente del ‘700) che rappresenta la figura di Maria. L’immagine è quella di una giovane donna, bella, vestita di rosso con un drappo blu come mosso dal vento sopra le spalle e i fianchi. Ha un atteggiamento sereno, ma è tutta concentrata sul compito che le è affidato: sciogliere i grossi e piccoli nodi di un nastro bianco, aggrovigliato, offertole da sinistra da un Angelo, per poi lasciarlo scivolare a destra, ormai libero e liscio, nelle mani di un altro Angelo. L’icona descrive il conforto che ispira “il sapere che esiste una mano capace di sciogliere i nodi“, ed anche dal Libro di Tobia (Tb 12,6-7; 12-18):

Allora Raffaele chiamò Tobia e Tobi in disparte e disse loro: “Benedite Dio e proclamate davanti a tutti i viventi i benefici che vi ha fatto, perchè sia benedetto e celebrato il suo nome. Fate conoscere a tutti gli uomini le opere di Dio come è giusto, e on siate negligenti nel rendergli grazie. E’ bene tenere nascosto il segreto del re, ma è giusto rivelare e manifestare le opere di Dio.

Ebbene, quando tu e Sara stavate pregando, io presentavo l’attestato della vostra preghiera davanti alla gloria del Signore. Così anche quando tu seppellivi i morti. quando poi non hai esitato ad alzarti da mensa, abbandonando il tuo pranzo, per andare a seppellire quel morto, allora io sono stato inviato a metterti alla prova. Ora Dio mi ha inviato per guarire te e Sara, tua nuora. Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono al servizio di Dio e hanno accesso alla maestà del Signore”.

Nelle ricerche sull’origine di questa immagine, troviamo che il donatore è il nobile, Hieronynus Ambrosius Langenmantel, presbitero e dottore canonico (1666-1709) di San Pietro in Perlach, il quale aveva incaricato un pittore per la realizzazione di questo dipinto per un altare di famiglia per motivi “molto particolari” legati alla sua famiglia. I fatti successivi sono che il nobile Wolfgang Langenmantel, si era sposato con Sophie Imhoff nel 1612, e successivamente a seguito di una crisi matrimoniale era in procinto di divorziare. Lo stesso Wolfgang si recò dal prete gesuita Jakob Rem, nel monastero ed università di Ingolstadt, che si trova a circa settanta chilometri al nord di Augsburgo. Dopo avere visitato il monastero in quattro diverse occasioni, in un lasso di tempo di 28 giorni, si consultò col venerabile sacerdote Gesuita Jakob Rem SJ, il quale grazie alla sua esperienza, pietà ed, intelligenza, ebbe una Illuminazione Mariana, durante il quale il sacerdote lusingò la Vergine Maria col titolo di “Tre Volte Ammirabile” (Mater Ter Admirabilis).

Nei giorni seguenti il nobile Wolfgang Langenmantel, grazie alla preghiera recitata alla Vergine Maria in compagnia dello stesso prete gesuita ottenne dei cambiamenti. Infatti la sua situazione familiare cambiò. Come corollario, essendo l’ultimo sabato del mese, il giorno 28 Settembre del 1615, il prete gesuita Jakob Rem stava pregando di fronte all’immagine della Vergine Maria Nostra Signora della Neve che si trovava nella cappella del Monastero, e durante il rituale di azione solenne, sollevando il nastro matrimoniale si sciolsero tutti i nodi facendolo diventare liscio, e il bianco nastro produsse una lucentezza tanto intensa che la tavolozza di nessun pittore poteva mai riprodurre. Con questo gesto, la coppia evitò il divorzio e il matrimonio continuò.

E’ importante sottolineare che il nastro era messo dalle monache come simbolo di un nodo invisibile che avrebbe unito gli sposi per tutta la loro vita, durante il rito di unione delle loro braccia durante la cerimonia del matrimonio.

In commemorazione dell’arrivo dell’anno 1700, Hieronymus, il figlio del nobile Wolfgang Langenmantel, e suo nipote, decisero di donare come ringraziamento, un altare di famiglia come era abitudine in San Pietro in Perlach. La pala d’altare fu dedicata alla Beata Vergine del Buon Consiglio, e vi è contenuta la storia della loro famiglia.

Il pittore ha riunito un gran numero di concetti per infondere fede ed incoraggiamento. Chi guarda per la prima volta il quadro è sorpreso dall’insolito motivo. Molti abitanti di Augusta  le fanno una visita silenziosa, vanno da Lei in pellegrinaggio per salutarla e per chiederle la Sua intercessione, ma purtroppo non tutti sono a conoscenza di questo grande dono del cielo e ancora in pochi a Lei ricorrono.

La novena e altre informazioni all’articolo  http://biscobreak.altervista.org/2012/11/madonna-che-scioglie-i-nodi/

Fonti: Beata Vergine Maria che scioglie i nodi ed. Villadiseriane; http://oltrelorizzonte.altervista.org/page.php?356